L’anno scorso in Triennale hanno festeggiato i suoi 80 anni; parliamo di Oliviero Toscani, un ‘ragazzo terribile’, inventore geniale di immagini che hanno fatto la storia della comunicazione contemporanea, a volte scardinandone i clichés e sovvertendo i pregiudizi della pubblica opinione. Intrecciando la sua vita con i protagonisti più coraggiosi della cultura internazionale-come ha dichiarato Stefano Boeri.
Nel documentario Oliviero Toscani. Chi mi ama mi segua Toscani ha raccontato se stesso e fornito retroscena inediti della sua vita privata e lavorativa. Il lungometraggio, della durata di 90 minuti, ha affrontato una libera rappresentazione di pensieri e immagini appartenenti a età diverse.
Un viaggio nel tempo senza tempo, attraverso fotografie di archivio e aneddoti, famiglia e amori, interviste e scoop, pubblicità e backstage, provocazioni e critiche, personaggi e fatti che hanno influenzato e alimentato la vita ed i sogni di Toscani.
L’intervista inedita, caratterizzata dal primo piano in bianco e nero e che maggiormente si manifesta come voce narrante durante l’intero documentario, funge da elemento cardine intorno al quale vengono minuziosamente cuciti gli elementi d’archivio rinvenuti: talvolta introduce una serie di immagini e altre volte vecchie interviste, il tutto legato in un unico discorso.
Cominciando il viaggio con una chiara descrizione dell’infanzia e della famiglia, nella quale il padre ha giocato un ruolo fondamentale, si arriva presto al mondo e all’immaginario di Toscani. Per mezzo di una chiara trattazione che introduce quelle che son state le prime esperienze che lo hanno introdotto al mondo professionale. La narrazione si focalizza poi sulle case di moda con le quali ha collaborato.
Oliviero Toscani è figlio del primo fotoreporter del “Corriere Della Sera”, nato a Milano nel 1942 e ha studiato fotografia e grafica all’Università Delle Arti di Zurigo.
Conosciuto a livello internazionale come la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo, ha creato immagini corporate e campagne pubblicitarie per Algida (il Cornetto sarà la sua prima campagna), Benetton (creando alcune delle campagne simbolo del secolo scorso), Esprit, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prenatal, Jesus, Inter Football Club, Snai, Toyota, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Ambiente e della Salute, Artemide, Generali, Woolworth, Crocerossa Italiana, Regione Calabria, Fondazione Umberto Veronesi e tanti altri.
Ha realizzato campagne di interesse e impegno sociale dedicate alla sicurezza stradale, all’anoressia, alla violenza contro le donne, al degrado del paesaggio italiano, all’osteoporosi, al randagismo, all’integrazione. Come fotografo di moda collabora per giornali come “Elle”, “Vogue”, “GQ”, “Harper’s Bazaar”, “Esquire”, “Stern”, “Liberation” e molti altri, lavorando a Parigi, Milano, Londra e New York. Ha creato l’immagine e l’identità di United Colors of Benetton, orientando la strategia di comunicazione verso messaggi di pace e di tolleranza, problemi sociali quali AIDS e pena di morte, integrazione e uguaglianza, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo.
Ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo, ha concepito e diretto Fabrica – centro di ricerca di creatività nella comunicazione moderna. È stato direttore creativo del mensile Talk Miramax a New York. Per l’editore RCS Corriere della Sera, ha realizzato una collana di 40 volumi: Lezioni di fotografia di Oliviero Toscani. Ha fondato La Sterpaia, un laboratorio per la moderna ricerca sulla comunicazione, con progetti e collaborazioni con enti pubblici e impegni privati. Toscani è stato uno dei professori fondatori dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, ha insegnato comunicazione visiva in svariate università e ha scritto libri sulla comunicazione. Dopo più di cinque decadi di innovazione editoriale, pubblicità, film e televisione, ora si interessa di creatività della comunicazione applicata ai vari media, producendo progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre e workshop.
È stato direttore artistico di Music Box, canale musicale interattivo, dal quale ha diretto il programma culturale Camera Oscura. per Radio Rai, ha condotto il programma Non sono obiettivo, un format di critica culturale per mettere in discussione i banali luoghi comuni e le vecchie verità, un incontro tra arte e ricerca per offrire a chi ascolta una nuova visione.
Per Radio Radicale tiene il programma Fatto in Italia, dove affronta temi relativi a paesaggio, architettura, consumo del suolo, urbanistica, e per Radio Capital un programma di controinformazione. Per quattro anni è stato giudice al talent show Master of Photography di Sky Arte International. A partire dal 2007 Oliviero Toscani cura il progetto Razza Umana, progetto fotografico riguardante le diverse morfologie e condizioni umane, per rappresentare tutte le espressioni, le caratteristiche fisiche, somatiche, sociali e culturali dell’umanità.
Si sono susseguite numerose mostre worldwide, tra cui quella a Ginevra, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano, al m.a.x.museo di Chiasso e nei musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo. Il suo autoritratto è esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze. È stato invitato a numerosissime conferenze e convegni, tra cui What’s next? per il New Yorker a Orlando nel 1996, World Economic Forum a Davos e Table of free voices a Berlino nel 2006, Global Citizen Forum in Montenegro nel 2017, Innovation Day a Monaco nel 2018, The Future of Advertising a Madrid nel 2019 e NOROO
Di Letizia Dehò
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