31st

Gennaio

Mina e il suo ritorno al futuro 

Tutti conoscono Mina, la tigre di Cremona, una delle più belle voci della canzone del nostro Paese. Mina è sempre stata al passo con i tempi e oggi torna con una piattaforma per collezionisti, nel 2023 un album inedito e un docu-film. Suo figlio Massimiliano Pani, che è anche il suo produttore, ha presentato a Milano la nuova piattaforma della storica etichetta PDU, fondata dal nonno, con chicche da collezione, dai vinili agli NFT.

Saranno tantissime le iniziative che vedranno il ritorno della voce di Mina! Lo slogan è “Ritorno al futuro (back to analog & NFT)”, con il rilancio dopo 55 anni della storica etichetta voluta da Giacomo Mazzini, padre di Mina. È un progetto nato dalla voglia di offrire “solo prodotti di qualità. In catalogo ci sono vinili da 180 grammi e nastri da un quarto di pollice, e gli NFT come, ad esempio, “Foglia d’oro” con due rarità di Mina “Almost Blue” e “Eu sei que vou te amar”. Verranno analizzati vinili e nastri analogici e si sperimenterà la cripto-arte.

Il primo lancio discografico riguarda “Fortissimo”, disco inedito di re-interpretazioni in chiave jazz di grandi successi di Mina (da ‘Ancora Ancora Ancora’ a ‘Se Telefonando’) firmato da Danilo Rea, Alfredo Golino e Massimo Moriconi. Ci sono anche “Dilettevoli eccedenze”, raccolta di Mina con rarità, lati B, outtake e inediti, “Encadenados”, disco di Mina in spagnolo pubblicato negli Anni 90 solo per quel mercato e mai uscito in Italia, “Mina in Studio 2001-2021”, doppio in vinile tratto dal dvd “Mina in Studio” del 2001 con l’inedita “Accarezzame”.

Il prossimo disco di inediti di Mina, previsto per gennaio 2023 e a tre anni da “Mina Fossati”, uscirà solamente sulla piattaforma e non altrove. Oltre a questi progetti legati alla PDU, per il mercato tradizionale Warner Music, è arrivato il 18 novembre “The Beatles Songbook”, omaggio di Mina alla storica band. Una raccolta di canzoni storiche della band iconica con la voce dell’artista dal 1965 di “So che mi vuoi” al 2022 di “And I love her”, quest’ultimo inciso proprio per lanciare questa iniziativa.

Mina Anna Mazzini ha iniziato a cantare nel 1958; 64 anni dopo, è l’unica artista al mondo in classifica da 7 decenni consecutivi e oggi approda anche nel multiverso. Nel suo docufilm di 4 puntate sarà possibile capire come lavora e la sua speciale essenza di artista, decine di ore di materiale girate per il dvd Mina in studio del 2001, scegliendo cose quasi tutte inedite, con il racconto a posteriori dei protagonisti di quell’esperienza.

Era il 23 agosto 1978 quando Mina calcò per l’ultima volta le scene sul palco di Bussoladomani.

Nata il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio, a tre anni torna a Cremona. Debutta nel 1958 a Forte dei Marmi, cantando “Un’anima pura”; poi inizia a cantare con gli Happy Boys, fino a quando il discografico David Matalon non le propone di incidere brani in italiano – a nome Mina – e in inglese – con lo pseudonimo di Baby Gate.

In seguito Mina fonda i Solitari, complesso con cui continua ad esibirsi in giro per l’Italia e fa le sue prime apparizioni tv, come al “Musichiere”, o a “Lascia o Raddoppia!”. La sua versione di “Nessuno”, brano lanciato da Wilma De Angelis, la trasforma per i giovani nella “regina degli urlatori” e dal 1959 arrivano i primi riconoscimenti: Juke Box d’oro, Microfono d’oro, il debutto nel cinema con “Urlatori alla sbarra” e nel 1960, Sanremo.

“Il cielo in una stanza” la porta ai vertici del successo e la Rai le offre un programma in sei puntate, “Sentimentale” e “Due note”, sigla di coda di “Canzonissima”. Nel 1961 torna a Sanremo, poi arriva “Studio uno” e, nel 1962, il successo di “Renato” e un’altra sigla per “Canzonissima”.

Nel 1963 ha un figlio, Massimiliano, dall’attore Corrado Pani, sposato con un’altra donna. La relazione e il figlio le costano una quarantena da parte della RAI e le accuse bigotte di parte della stampa.

Mina

La tv torna ad accoglierla nel 1964 con il programma “La fiera dei sogni”, mentre nel 1965 Mina lavora a una nuova edizione di “Studio Uno”, dove canta, tra le altre cose, “Brava”, un brano scritto per lei da Bruno Canfora. Al successo tv si affianca quello radiofonico di “Gran Varietà”, dove Mina lancia brani come “Se telefonando”, e di “Pomeriggio con Mina”.

Nel 1967 Mina apre la propria etichetta discografica, la PDU. Nel 1970 unisce le proprie forze a quelle di Battisti e Mogol, cantando le loro “Insieme”, “Io e te da soli” e “Amor mio”. Nel 1971 lancia un altro successo, “Grande grande grande”, che porta la firma, tra gli altri, di Tony Renis.

Nel 1972 è la volta di “Parole parole”, sigla finale di Teatro 10 cantata in coppia con Alberto Lupo, mentre in estate è ancora alla Bussola, dove registra una serie di concerti per un disco e uno special tv. A fine anno esce il suo primo album doppio, da quel momento un appuntamento fisso con i suoi fan.

Il suo ultimo passaggio tv è a “Milleluci”, dove divide il palco con Raffaella Carrà e canta la sigla di coda “Non gioco più”. Nel 1978, dopo sei anni di lontananza dai concerti, Mina torna per una serie di show alla Bussola, ma dopo i primi 13 esauriti le serate vengono interrotte perché si ammala.

È l’ultimo exploit in pubblico di Mina, che da allora rifiuta di cantare fuori da uno studio di registrazione.

Tra i suoi album più celebri degli ultimi anni, MINA-CELENTANO, inciso in coppia con il “Molleggiato”, VELENO, dodici canzoni pop scritte da Zucchero, Giancarlo Bigazzi, Samuele Bersani, Daniele Silvestri e altri, LOVE BOX, con le sue più belle canzoni d’amore, il duetto con Miguel Bosè, “Agua y sal”, TODAVIA, “Poche parole”, con Giorgia, il duetto con il soul man Seal, i 4 brani inediti incisi per il film di Aldo Giovanni e Giacomo “La banda dei babbi natale”, “La palla è rotonda”, scelta dalla RAI come sigla ufficiale delle trasmissioni legate ai mondiali di calcio brasiliani, ” ‘A minestrina” scritta per Mina da Paolo Conte che duetta con lei.

Tutti si chiedono se mai tornerà a esibirsi, dal vivo o in televisione. Suo figlio non lo esclude, magari anche grazie alla nuova tecnologia!

Di AnnaChiara De Rubeis

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Nel corso dei miei studi ho partecipato a vari concorsi letterari, in molti dei quali mi sono classificata al primo posto. Scrivo per passione, spaziando tra i temi più disparati: da quelli legati alla semplice quotidianità, alle riflessioni riguardanti la natura umana, temi culturali e sociali, o particolari progetti e iniziative.

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