29th

Novembre

Carola Salvato l’healthcare al femminile

“Evoluzionare” l’assistenza sanitaria, cambiare il mindset, nutrire il partenariato creando sinergie contributive tra pubblico e privato. Questi sono i punti chiave sulla trasformazione del sistema salute di cui si è parlato in un evento promosso dalla Health Policy Commission, che fa capo all’associazione Diplomatia. Importanti voci dell’industria, della sanità e del diritto, moderati da Carola Salvato – icona dell’healthcare al femminile, CEO di Havas Life Italy e presidente di AssoHealth – Global Women in PR Italia (GWPR) hanno espresso concetti innovativi che una città come Milano riuscirà certamente a implementare e rendere concreti.

Healthcare al femminile
Carola Salvato

Abbiamo chiesto a Carola Salvato, nel suo ruolo di presidente di Global Women in PR Italia, di approfondire il tema dell’imprenditoria femminile e la parità di genere in aziende e istituzioni, con un focus sulle sfide che il contesto globale pone in aree strategiche del management.

Come si può andare verso la piena parità di genere nei ruoli apicali delle aziende italiane?

“In primis riconoscendo e promuovendo il valore che portiamo in dote. A seguire integrando la diversità a partire dal suo potenziale intrinseco anziché dal politically correct. Anche il talento è uno degli aspetti cruciali ma non l’unico.

L’essere umano può superare ogni ostacolo se con intenzione autentica si impegna per superare i modelli mentali che lo tengono incatenato a stereotipi limitanti. Quindi c’è bisogno di fare cultura. Altrimenti il rischio è di focalizzarci sull’incremento del numero di donne nei tavoli che contano e non sulle ragioni per cui questa presenza è vitale per il nostro progresso.

Ritengo inoltre, senza ombra di dubbio, che il significato della leadership si debba ulteriormente evolvere per rispondere a bisogni senza precedenti, e che noi manager donne dobbiamo allenare le nostre abilità di facilitatrici.

Il mondo ha bisogno di manager influenzatori che comprendano la direzione “human-centered” di cui la società necessita. Di nuovo il tema della formazione: senza consapevolezza ogni azione risulta poco efficace e i tempi di allungano.

Le donne, ce lo dicono le statistiche, ottengono ottimi risultati nel percorso scolastico e sono preparate per occupare un ruolo apicale. Grazie alla loro tenacia, all’attitudine per l’ascolto e al coraggio che esprimono attraverso le loro paure possono essere delle magnifiche leader inclusive”.

Che caratteristiche dovrebbe avere una donna leader?

“Una donna leader per me è una persona che ha una grande capacità di ispirare, guidare e motivare un team per realizzare obiettivi ambiziosi in maniera partecipativa e collaborativa; una professionista che possiede doti di comando, assertività e determinazione e che è in grado sia di mettere insieme punti di vista divergenti senza polarizzazioni sia di offrire spazi di dialogo e confronto senza paura dei possibili scontri.

Prima di tutto però le donne devono credere in sé stesse, sono nate già 100% abili. Noi siamo potenziale in movimento. Le ricerche dimostrano che le aziende più diversificate sono più innovative e perciò più competitive.  La crescita inclusiva è un impegno sociale e politico che ha il potere di impattare sul PIL. Possiamo provarlo anche con i numeri senza rischio di essere smentite”.

Nel nostro Paese, quanto siamo vicini al raggiungimento della parità di genere?

“Noi donne rappresentiamo il 51.7% del corpo elettorale, produciamo oltre il 40% del PIL e concorriamo al consumo per il 66% ma ci vorranno decenni anni per raggiungere la parità e su diversi fronti. 1 donna su 2 non lavora. Quando è scoppiato il Covid su 4 posti di lavoro persi, 3 erano di donne”.

La presenza femminile nelle aziende milanesi è molto significativa e ha raggiunto livelli decisionali sempre maggiori. 

Qual’è il messaggio che desideri trasmettere alle donne milanesi?

“Il mio messaggio a tutte le donne, non solo le milanesi, è un invito a esprimere i valori del femminile. A condividere la compassione che le abita. Oggi penso alle mie amiche e colleghe ucraine e russe che sentono addosso il dolore di una tragedia che non hanno scelto e che stanno subendo come noi. Penso alle donne afghane, private di nuovo delle libertà che erano riuscite a conquistare negli anni.

Le vittime vivono in tutti i Paesi perché la guerra è inaccettabile, ovunque.

Quello che mi preme trasmettere è che il mondo ha bisogno del coraggio delle donne che si esprime con la loro abilità nel mediare. Eppure, sono ancora troppe le donne escluse dai tavoli decisionali, la cui voce sarebbe essenziale al perseguimento della collaborazione internazionale e al mantenimento della pace e della prosperità.

Il potenziale femminile risiede nel dono della vita, nella creazione di cura e relazioni, per questo penso che le donne siano deputate ad essere le ambasciatrici della pace contro ogni guerra: le donne sono fonte di vita. Ognuno di noi è diversità ma ciò che ci unisce incondizionatamente è la capacità di amare. Ognuno di noi è diverso ma siamo tutti uguali nel possedere un potenziale illimitato.

La nostra capacità di raggiungere l’unità nella diversità sarà la bellezza e la prova della nostra civiltà” diceva MAHATMA GANDHI”.

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