Diventato attore per caso, Guido Nicheli, per tutti il Dogui, il suo nome di battesimo alla rovescia, sorrideva sempre. In scena, in uno dei tanti film in cui ha recitato come caratterista, o nella vita vera, aveva sempre la faccia di chi ha appena vinto alla lotteria o concluso la serata con una bella ragazza.
Eppure di mestiere ha fatto soprattutto l’odontotecnico o il rappresentante di alcolici, mica il milionario. La vita però se la sapeva godere, soprattutto dopo una certa ora.
Amico di Teo Teocoli, con cui sembra abbia cercato invano di fare il playboy in Costa Azzurra come Gigi Rizzi, è stato anche vicino a un artista celeberrimo come Salvador Dalì. Perché il Dogui era un tipo divertente, ma scemo mica per niente.
E attenzione: i veri playboy sono signori dentro, non vanno in giro a sbandierare le loro conquiste, tacciono e sorridono. E lui sorrideva sempre.
Chi scrive il Dogui se lo ricorda bene al Sottovento di Porto Cervo, con un piccolo gruppi di amici, nei primi anni 2000: si sentiva davvero al top, in mezzo ai ragazzi, alle ragazze e al divertimento.
Proprio come quando in “Vacanze di Natale” (1983), quando a Stefania Sandrelli che gli chiedeva di pattinare rispondeva sprezzante: “No, la libidine è qui, amore. Sole, whiskey e sei in pole position”.
Se quel film dei Vanzina è film diventato un mito è anche per il suo ingresso in scena: “Ivana, fai ballare l’olio sul tic: via della Spiga – Hotel Cristallo Cortina, 2 ore, 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing!”.
Se di un grande pilota come Michele Alboreto, uno che vinse anche con la Ferrari, oggi si parla poco, il Dogui resta. Resterà sempre là, negli anni ’80, in qualche disco milanese, a interpretare divertito il ruolo del cumenda, come nella serie tv “I Ragazzi della Terza C”.
Spaccone e sempre ironico, sulla sua tomba ha fatto scrivere un’altra delle sue frasi celebri, “See you later”. Ok Guido, ci vediamo dopo.
Torna presto però, che abbiamo bisogno di te. Se non torni non entriamo mica. Stasera c’è una serata over the top e ci vuole uno con faccia tosta e il sorriso giusto per far credere al buttafuori che siamo in lista pure noi.
di Lorenzo Tiezzi
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