Era partito tutto da un post su Facebook di Selvaggia Lucarelli, ed ora è salito alla ribalta nazionale. Il tema del caro affitti a Milano e quindi dell’aumento delle disuguaglianze e del contrasto sempre più evidente tra classi sociali è ormai al centro del dibattito da settimane.
La Lucarelli, con un lungo sfogo sui propri social, aveva sollevato la questione negli scorsi giorni: “Vivo a Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito”. La Lucarelli ha ripreso il suo punto anche in un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano: “Ho scoperto che a meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla. E che per comprare una casa sui 150 mq a Milano, in una zona fuori dal centro, servono 750/800mila euro. Anche ad averli, è una cifra folle, che difficilmente potrà mai essere un investimento, a meno che il prezzo delle case a Milano, non superi quello di Manhattan”.
Non è la prima volta che il tema degli affitti a Milano è oggetto di discussione, ma dopo l’intervento della Lucarelli molte trasmissioni televisive e testate giornalistiche hanno ripreso ad occuparsi del tema. Durante le ultime due trasmissioni di Piazza Pulita, in onda su La7 il giovedì in prima serata, si è parlato delle disuguaglianze che sono sempre più evidenti nella città meneghina, della fuga forzata in periferia e dei nuovi poveri.
Ma la Lucarelli aveva anche sollevato altri temi, come quello dell’ambiente (“Milano è la quinta città più inquinata del mondo. La Ztl dell’Area B ha reso il centro della città sempre più una roccaforte per residenti e privilegiati”) e della sicurezza.
Tutti argomenti che di sicuro continueranno ad essere al centro del dibattito anche nelle prossime settimane.
Di Antonello Leo
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