7th

Dicembre

L’Orto Botanico Di Brera

Fu l’arciduchessa Maria Teresa d’Austria a trasformare questo luogo in Orto Botanico nel 1774, all’interno di un grande progetto di promozione dell’agricoltura e delle arti. Qui gli allievi del ginnasio imparavano a conoscere il mondo vegetale e si coltivavano le piante officinali destinate alla vicina Spezieria Braidense.

Qualche decennio dopo, con Napoleone, arrivarono le specie esotiche e ornamentali e l’Orto Botanico si trasformò in un luogo di ritrovo per i cittadini di Milano. Oggi  è sede di studi scientifici, ma è anche un bellissimo museo vivente.

Il restauro del 2001 ha riportato alla luce l’antica disposizione, due vasche ellittiche, un arboreto e aiuole dalla fitta vegetazione. Tra erbe utili all’uomo, specie rare e serre per le piante tropicali, spiccano una preziosa collezione di ortensie e due Gingko Biloba, che rappresentano i patriarchi dell’Orto.

Sin dal XIV secolo, fu un luogo di meditazione e di coltivazione per gli Umiliati e, dal XVI secolo, per i Gesuiti. L’Orto venne affidato a varie istituzioni fino a quando, nel 1935, passò sotto la gestione dell’Istituto Superiore di Agricoltura.

Sotto la gestione dell’Università di Milano, subì vari passaggi da un’amministrazione all’altra fino a quando venne abbandonato. Poi venne recuperato e restaurato, ripristinando l’antico disegno settecentesco, e nel 1998 aprì le  porte al pubblico. Dal 2005 entrò a far parte del Museo Astronomico-Orto Botanico di Brera, struttura della Statale di Milano e Museo riconosciuto della Regione Lombardia.

L’Orto Botanico si configura come un Museo universitario che ha lo scopo di salvaguardare un bene storico come testimonianza del modello culturale in vigore nella seconda metà del Settecento, cioè un luogo di sintesi di saperi diversi. Proprio a tale scopo, l’Università degli Studi Milano promuove progetti e iniziative per salvaguardare la conservazione del bene storico e diffondere il sapere scientifico.

In occasione del Salone del Mobile e del Fuori Salone, si trasforma in una installazione design e Brera diventa Brera Design District. Mezzo ettaro, con 1.000 specie tra piante erbacee e arbustive insieme ad alberi secolari, ognuno con la sua “unicità” e specie e storia particolare.

L’Orto, nel rispetto del microclima che lo caratterizza, ospita collezioni di piante raggruppate in base alla famiglia o all’ordine di appartenenza o per tematiche di interesse o uso per l’uomo. Alcuni settori o aiuole sono dedicati a ricostruzioni di ambienti naturali in cui si dà risalto alla flora nativa del nostro territorio.

L’Orto Botanico di Brera propone alle scuole un ricco programma di attività educative per la conoscenza del patrimonio naturalistico, la promozione di comportamenti responsabili per la sua tutela e la diffusione della cultura scientifica.

Tre i settori, separati da due vasche ellittiche, così come voluto dal fondatore e primo direttore Fulgenzio Vitman. Le collezioni di specie medicinali, alimentari, tintorie e di altri usi, si trovano nei primi due settori e sono raccolte in una successione di aiuole, caratterizzate da microclimi specifici per ogni area del giardino. Il terzo settore ospita l’arboreto, con i due esemplari di Ginkgo Biloba di due secoli e mezzo di vita.

Altre aiuole ricostruiscono determinati ambienti naturali con microclimi diversi, come piante mediterranee, specie che crescono in habitat umidi o aridi. Allo scopo di promuovere e tutelare la biodiversità, l’Orto Botanico accoglie anche piante rare e piante autoctone del territorio lombardo come il Garofano dei certosini e la Felce regale.

Oltre alle specie botaniche, il visitatore può ammirare anche architetture del passato come la serra attribuita a Giuseppe Piermarini, la vasca risalente al Settecento in cui crescono iris e ninfee.

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