2nd

Maggio

Un bagno al merlot

Si sa, le virtù della vinoterapia sono conosciute sin dall'antichità. Ma si deve al francese Serge Renaud il merito di aver provato scientificamente, nel 1991, l'effetto salutare dei polifenoli contenuti nei vinaccioli. Fondamentali nella lotta contro radicali liberi e invecchiamento cellulare. Della serie: l'elisir di giovinezza è celato nel cuore degli acini dell'uva. Meglio ancora se fanno poca strada prima di finire sulla pelle.

Come accade ad Ascona, alla spa del Castello del Sole, lussuoso relais incorniciato da un parco di 110mila metri quadrati, che si estende fino alla spiaggia privata sul Lago Maggiore. Un albergo a cinque stelle che affonda le sue radici nel suolo. Anzi, che pesca proprio dalla vicinissima azienda agricola di proprietà, i Terreni alla Maggia, la materia prima che poi sublima nella VinoAcqua-Terapia, protocollo ad hoc (oltre che doc) messo a punto da un team di specialisti, avvalendosi esclusivamente dell'olio di vinaccioli extravergine, spremuto a freddo. Un prodotto prezioso di principi attivi naturali, capaci di una profonda azione antiaging. Come? Grazie a un peeling, necessario per una delicata esfoliazione-rigenerazione della pelle; a un bagno energizzante allo chardonnay o a uno rilassante al merlot; a un impacco disintossicante e drenante; nonché a un trattamento corpo idratante.

Per il viso, invece, è perfetto il trattamento CellAktiv Woman o CellActiv Men, che utilizza un gel rassodante nonché i cosmetici firmati Vineasole, la linea che trae linfa sempre dalla vite. E che si esprime in latte detergente, tonico (con estratto di amamelide e pampino), peeling (a base di semi d'uva), siero, maschera e creme da giorno e da notte, in grado di purificare, nutrire, idratare, lenire e rivitalizzare la pelle. Gioiosa di svelarsi in tutta la sua luminosità. Il pacchetto completo viso-corpo “Traubenpower” ha un costo di 415 Franchi (320 Euro). Inoltre, i prodotti si possono acquistare e portare a casa. Per proseguire la cura di bellezza.

Un'ultima chicca. Pure il riso che si assaggia alla Locanda Barbarossa, oasi gourmet del Castello capitanata dallo chef Othmar Schlegel, è a chilometro zero. Infatti, giunge anch'esso dai Terreni alla Maggia, che vantano l'unica risaia presente in Svizzera. Quello coltivato è il riso di loto, una varietà dai chicchi lunghi e convessi, ideali per la preparazione di rilassanti risotti all'onda.

Comments are closed.