Scopriamo insieme alla chinesiologa che cos’è la consapevolezza corporea e in che modo può aiutarci a superare un trauma e a vivere meglio
Il nostro corpo, tra i tanti compiti che svolge, rende a tutti anche un altro servizio fondamentale: ci avvisa con sensazioni dolorose quando succede qualcosa che per noi è davvero troppo da sopportare. “Quando subiamo un trauma, sia fisico sia psicologico, il nostro corpo risponde agli eventi in modo integrato corpo-psiche“, ci svela l’esperta, Scilla Menegazzi, chinesiologa di Milano, specializzata in rieducazione posturale e consapevolezza corporea. E cosa succede di preciso dopo che siamo stati “avvisati” del trauma?
“Normalmente accade che l’esperienza viene salvata nelle nostre cellule, esattamente come accade per la memoria interna di un computer. Bessel Van der Kolk, uno dei più importanti medici ricercatori per il trattamento delle Sindromi da Stress Post Traumatico, afferma che “il corpo incarna il trauma”. Dopo un evento sfavorevole perdiamo la piena connessione con quella parte del corpo oppure con quella sfera emotiva che è stata coinvolta“. Prosegue la chinesologa che aggiunge, “ogni esperienza negativa vissuta deve essere smaltita. Il tempo necessario per farlo è diverso per ciascuno di noi ed è importante elaborarla sia nel fisico sia nella mente. Il percorso della consapevolezza corporea si svolge sul binomio inscindibile corpo/psiche”.
Come imparare ad ascoltare il nostro corpo
In che cosa consiste questo tipo di percorso? Secondo la dottoressa, per cercare di risolvere un trauma, di qualsiasi origine sia, si parte dal recupero del contatto tra mente e corpo attraverso esercizi mirati di ascolto del proprio corpo. Dopo questa fase di valutazione e consapevolezza di sè si eseguono esercizi di ginnastica posturale accompagnati da elementi presi dall’esperienza del Tai Chi e dello yoga. Le posizioni vengono abbinate a tecniche di rilassamento e di respirazione che aiutano a stare nel qui ed ora. A questo si aggiungono pratiche provenienti dal thai chi, da chi kung e dallo yoga che rinforzano questi concetti.
Quali sono le abitudini scorrette che ci allontano dal benessere? “Oggi le persone fanno sempre più fatica a concedersi del tempo per se stesse e, soprattutto, vivono di automatismi. Tutti noi per difenderci da un trauma inneschiamo meccanismi psicofisici automatici che spesso peggiorano la situazione. Bisogna tornare a sentire il nostro corpo attraverso un ascolto esclusivo. Ovvero è sufficiente fermarsi e prendersi qualche minuto per elaborare e valutare quello che si sta provando in quel momento esatto. Portare, per esempio, l’attenzione al respiro, ascoltarne il ritmo e la percezione di noi stessi si modifica e il corpo torna a essere un alleato e non più un nemico da combattere“.
Con il respiro possiamo calmare la mente e tornare a “sentire” il nostro corpo
Qualche tecnica base per ritrovare armonia? “Da fermi, in piedi o seduti, bisogna calmare la mente e prendersi qualche minuto per sentire il proprio corpo valutando, per esempio, su che lato degli arti inferiori carichiamo di più il nostro peso. Concentrarsi sul concetto del “qui ed ora” provando ad ascoltare il respiro con una mano appoggiata sull’addome. Sperimentare una camminata lenta “ascoltando” gli appoggi di ciascun piede per riequilibrare la funzione dinamica del passo. Fermarsi ancora e ascoltare i cambiamenti avvenuti nel corpo e nel respiro“.
Dove si può provare? Da ottobre 2018 negli spazi de Il Libero Sentiero in via Tolentino 5 a Milano, martedì alle 13 e giovedì alle 10 si tengono corsi di gruppo (massimo 12 persone) di consapevolezza corporea e ginnastica posturale personalizzata. Durante l’anno si terranno dei workshop su come risolvere problemi specifici. Prossimamente, per esempio, per combattere i disturbi della cervicale, insieme a una esperta di Qi Gong salutistico, Daniela Vizzari.