Nella ricorrenza del centenario dalla nascita, Regione Lombardia ha condiviso con i biografi Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti il desiderio di rendere omaggio a Valentina Cortese, diva e donna fuori dall’ordinario.
La mostra e il libro “Valentina Cortese – Album di famiglia” a cura di Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti ripercorrono la sua vita con uno sguardo più intimo e familiare dando spazio a notizie inedite e fotografie mai pubblicate prima d’ora. A partire dalla immagine iconica del progetto, a firma Ghitta Carell. La mostra biografico-fotografica si terrà presso IsolaSET, Palazzo Lombardia, via Galvani 27, con il patrocinio di Regione Lombardia dal 2 al 24 marzo 2023 (ingresso libero, sabato e domenica compresi, ore 10.30 / 19.30).
Era l’ultima grande diva del cinema e del teatro italiano, Valentina Cortese, scomparsa a 96 anni nella sua bella casa, l’ex-conventino di piazza S. Erasmo a Milano. La
morte del figlio unico, Jackie Basehart, nel 2015, è stato il colpo più duro. “Ancora un giro di clessidra e lo raggiungo”, ripeteva Valentina Cortese con quella stessa voce morbida di quando, nel ’73, recitava Séverine, ironico autoritratto di star col turbante in Effetto Notte di François Truffaut.
A Milano la Cortese aveva vissuto l’amore passionale con Giorgio Strehler e quello più consapevole e calmo con suo marito, l’industriale farmaceutico Carlo De Angelis, che le fu devoto. Negli ultimi tempi si dice che la sua vita fosse più triste, non solo a causa dell’età, ma anche per il rapporto complicato con la nuora Tatiana. Gli amici raccontano che la controllasse, filtrasse le persone che potevano vederla e che avesse sgombrato in parte la casa dei suoi amati cimeli per allontanarla dal suo passato.
La generazione Z non puo’ ricordarsela, ma il suo nome fu sinonimo di divismo e glamour e lei era una delle più grandi attrici italiane a Hollywood, Roma, Parigi, Londra e Milano.
Interpreto’ il ruolo di seduttrice di camionisti in I corsari della strada, il noir di Jules Dassin del ’49, Ljuba nel Giardino dei ciliegi diretto a teatro da Giorgio Strehler, con Séverine di Truffaut, icone indimenticabili.
Occhi verdi, pelle bianchissima, charme, era amica della principessa Grace e di Ingrid Bergman che le dedicò l’Oscar nel ’75 (“Lo meritava lei per Effetto Notte, non io”, disse Bergman all’Academy). Ha fatto i pop corn a casa di Paul Newman e tenuto a battesimo Anthony, il figlio di Gregory Peck, come raccontò anche nel suo libro Quanti sono i domani passati.
Di Paolo Brambilla
Puoi leggere anche Carla Fracci, icona della danza