In principio erano i CaniDaRapina, ruvida band hardcore sarda attiva fin dai primi anni '90. Poi strane idee si sono mescolate, nuove persone si sono aggiunte. A Jimi (basso) e Diablo (voce e fabbrica di suoni) si uniscono Regiz, batterista proveniente dal jazz orchestrale, e Zico, tastierista innamorato della psichedelia e del progressive. Nascono così nel 2000 i SikitikiS, indie band rock. Li abbiamo incontrati in occasione dell'uscita del loro nuovo album B (Casasonica), preceduto dall'EP Rosso sangue scaricabile gratuitamente su internet.
SikitikiS, qual è l'origine e il significato del vostro nome?
Jimi: “Il nome viene dall'unione di due termini, siki (sgrammaticato dall'inglese sick: malato, fuori di testa) e tiki (nome delle divinità antropomorfe delle isole polinesiane, che rappresentavano la divinità, l'organo genitale maschile o il primo uomo sulla terra). Sgrammaticando ed ampliando i termini siamo arrivati alla forma palindroma SikitikiS.”
Il vostro album, B, esce in concomitanza al film Sweeney Todd di Tim Burton. Coincidenza o c'è un sottile legame di fondo?
Jimi: “Le coincidenze non esistono, secondo noi… E' curioso infatti che il film di Burton esca nelle sale insieme a B: di sicuro c'è che noi adoriamo il cinema di Tim Burton, anche grazie a quegli elementi che ritroviamo nella musica e nell'immaginario dei Sikitikis: eleganza formale, violenza stilizzata, ricerca della commistione innovativa.”
Quando si sfila il cd dalla copertina del vostro album sembra di estrarre fuori un coltello. La musica è un'arma per…
Jimi: “Per risparmiare il tuo nemico.”
Diablo: “O per difendere sogni…”
Perchè specificate che “in questo disco non sono state suonate chiatarre”?
Jimi: “Perchè è vero, come già sul primo disco. E' un po' un vezzo, ma anche una caratteristica ormai importante del suono dei Siki quella di non avere chitarre.”
Diablo: “Non che abbiamo qualcosa contro le chitarre… anzi. In verità è capitato così, abbiamo cercato di sviluppare il nostro suono intorno a questa carenza per trasformala in un elemento caratterizzante.”
Come mai avete scelto di reinterpretare Storia d'Amore di Celentano?
Diablo: “E' stata una delle prime cover che abbiamo preparato, la volevamo fare anche col nostro vecchio gruppo, i CaniDaRapina, almeno 10 anni fa. La risposta più giusta alla tua domanda è: perchè ci piace da impazzire suonarla!”
Qualcuno ha gia cantanto che “è un mondo difficile”. E per voi?
Diablo: “Il mondo, la vita è difficile, ma si può fare molto per facilitarsi le cose. Lavorare sodo e credere in quello che si fa, per esempio, sono cose che aiutano tanto. Normalmente il mondo è difficile per chi è pigro, per chi è inetto, per citare Neruda: per chi lentamente muore. Noi ci sentiamo vivi, e anche parecchio!
Qual è il lato B di internet?
Diablo: “Forse il fatto che la rete, l'essere costantemente connessi a un buco nero, ci rende più facilmente raggiungibili quindi controllabili da chi fa di noi numeri da mercato e terminali di consumo.”