Il Vicolo dei Lavandai rappresenta uno degli scorci più suggestivi della “vecchia” Milano.
Situato lungo il naviglio grande, deve il suo nome all’uso storico del vicolo, che era infatti usato dalle donne per lavare capi di abbigliamento e biancheria intima.
Visitando il vicolo è possibile ammirare il ruscello, che ancora oggi viene alimentato dalle acque del Naviglio, che di fatto rappresenta il luogo dove venivano lavati i panni, oltre all’ex drogheria (si vendevano sapone e spazzole per il lavaggio) che è stata trasformata in un ristorante, il quale ha voluto mantenerne il fascino storico.
Una curiosità che appartiene a questo luogo storico deriva proprio dal suo nome.
Perchè “Il Vicolo dei Lavandai” viene così chiamato se di fatto erano le donne ad occuparsi del lavaggio?
Ebbene, se nel ‘900 era questa una mansione femminile, è bene notare che precedentemente, nell’800 erano gli uomini ad occuparsi del lavaggio dei capi, che si riunivano nella “Confraternita dei Lavandai”.
La drogheria presente nel vicolo vendeva, appunto, spazzole e sapone con il quale i capi venivano strusciati sulle rocce per essere lavati. L’ingrediente principale per il sapone all’epoca era il “Palton”, una miscela a base di cenere, sapone e soda.
Inoltre, al civico 6 del vicolo è possibile ammirare una centrifuga del 1900.
Il Vicolo dei Lavandai si trova nel quartiere Navigli, al civico 4 dell’Alzaia Naviglio Grande.
Di Annachiara De Rubeis
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