Leoncavallo, Tunnel, Ostello Bello, Masada: non è così difficile fare una mappa della Milano nottambula più alternativa chic, quella in cui si ritrovano non solo gli studenti squattrinati, ma soprattutto i tanti che la bella metropoli lombarda iniziano a frequentarla per necessità, per lavorare o studiare… e finiscono per amarla alla follia, anche se viverci costa troppo, anche se i ‘veri’ milanesi non sono più quelli di una volta, anche se la fila finta davanti all’Hollywood non funziona più, eccetera.
Lo storico Leoncavallo, via Via Watteau, è senz’altro un ottimo punto di partenza per un giro nel lato alternative chic della città. Una volta era un vero centro sociale occupato (chi scrive ha passato più di una serata a fare aria sugli amplificatori con un pezzo di cartone purché il di set non si interrompesse). Oggi, tra le mille proposte, di sera e di notte, ospita artisti della scena elettronica, tra dub, electro e dintorni.
In via Sammartini, il Tunnel è senz’altro uno dei club più scenografici della città, in cui la parola underground assume un senso vero è proprio, visto che è situato proprio sotto i binari della Stazione Centrale e non ha manco un camerino per gli artisti. Anche qui il sound è alternativo, ma di solito non estremo.
Ostello Bello, in zona Duomo, non è solo un posto carino per dormire in centro a Milano non spendendo una follia. Nella geografia notturna milanese ha un ruolo preciso: mette in scena un po’ di tutto, anche contest riservati a rampanti dj girl, concerti di band indie, collaborazioni con brand d’ogni tipo.
Chiudiamo con Masada, un loft che spesso si riempie di techno non di notte, ma di sabato o domenica pomeriggio. È una “roccaforte di arte e cultura, approdo sicuro per progetti legati ad arte, cultura e benessere ma a volte fa pure semplicemente divertire. Perché senza divertirsi è difficile fare un po’ tutto il resto.
Di Lorenzo Tiezzi
Puoi leggere anche La Milano delle (grandi) disco easy