Tutti in piazza per Fridays for future il 29 novembre a Milano. Torna lo sciopero globale per il clima con partenza da Largo Cairoli
Fridays for future il 29 novembre a Milano – così come in moltissime altre piazze – è l’appuntamento con il corteo e le iniziative per lo sciopero globale per il clima.
“Non c’è più tempo da perdere” dichiara António Guterres, Segretario Generale dell’ONU. Abbiamo circa 11 anni prima di superare il punto di non ritorno. Lo gridano anche gli attivisti di #FridaysForFuture, invocando il diritto a un futuro dignitoso. La data del 29 novembre cade esattamente a una settimana di distanza dalla COP25 (United Nations Climate Change Conference). Ovvero, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid. La movimentazione globale vuole far sentire una voce forte affinché si prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica.
L’appuntamento a Milano
Lo sciopero per il clima e l’appuntamento parte dei vari Fridays for future del 29 novembre parte da largo Cairoli alle ore 9 del mattino. Il corteo, insieme a tutti i suoi partecipanti, comincia alle 9 e mezza per terminare un paio d’ore dopo in piazza Oberdan. Qui cominceranno una serie di attività a tema, laboratori, workshop, dimostrazioni, con tanto di swap party. Quiz sui cambiamenti climatici, giochi, flashmob e video proiezioni a tema. Qui per tutte le informazioni.
Le richieste di Fridays for future per il FU.TU.RO.
In occasione di Fridays for future e della data del 29 novembre, campeggia un chiaro manifesto da parte degli attivisti impegnati in prima linea. Si lotta per il raggiungimento dello zero netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030, per restare entro i + 1.5 gradi di aumento medio globale della temperatura.
La transizione energetica, ancora, deve essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica.
“Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza“. Ultimo punto, dunque, vuole riportare come questa riduzione delle emissioni sia geofisicamente possibile. “La scienza e la tecnologia per questa transizione ci sono. Sappiamo come fare, manca la volontà politica ed economica per farlo”.