Sono più di trent’anni che Stefano Galligani e la moglie Elena guidano con passione questo ristorante. Che già si chiamava Le 5 Terre. Un posto semplice, dove si respira aria familiare, fra pareti in marmolino color pesca, arredi in pero e sedie in faggio. Un luogo scandito da sale e salette, quasi piccole calette lambite dal mare. Che qui ha lasciato le sue tracce: nell’ancora all’ingresso, nei due timoni appesi, nel telegrafo da nave e nella chiesuola, marinaro oggetto contenente bussola e mappe. E che prosegue a lasciarne nel piatto, grazie a ricette che riveriscono il pesce fresco. In tutte le sue espressioni.
CUORE LIGURE – Con un nome così, le specialità liguri non potevano certo mancare. A partire dalla focaccia, sfornata ogni sera e servita nel cestino del pane. Una delizia che fa da corredo ai teneri gianchetti bolliti con olio e limone; alla morbida insalata di polpo e patate; ai pansoti ripieni di ricotta e spinaci e ingentiliti da salsa di noci; alle trenette (o trofie) con pesto genovese (fatto in casa); ai ravioli di branzino; ai regali spaghetti alle 5 terre (con frutti di mare, gamberi e scampi); e, talvolta, al saporito baccalà alla ligure con pinoli, patate e olive. In abbinamento? Un Pigato, un Vermentino o un Ciliegiolo.
ANIMA MEDITERRANEA – Ma la cucina non si ferma qui. Anzi, si tuffa nel Mediterraneo facendo sfilare le ittiche portate sia sul bancone degli antipasti che in carta. Nel senso che per iniziare si può liberamente accedere al buffet, dove uno accanto all’altro fanno bella mostra di sé vassoi di carpacci (salmone, tonno e branzino), frittelle di branzino, verdurine alla griglia, moscardini in guazzetto di pomodoro, gamberetti, olive taggiasche e alici in pastella. Per poi ordinare dal menu. Che recita sia pietanze di pesce crudo, come ostriche, scamponi, gamberi rossi di Sicilia e tartare di tonno fresco con avocado, sia bontà cotte in padella, al forno, alla griglia oppure fritte. Ma preparate sempre in modo semplice, casalingo, con il giusto apporto dei condimenti. Da provare? Il risotto nero alle seppie, il pesce spada e le seppioline alla griglia nonché l’orata, l’ombrina e la ricciola in umido.
DOLCETTO O SORBETTO? – Amletico il dilemma. Anche perché tutti i dolci sono casalinghi. Dai sorbetti alle pesche all’amaretto, allo strudel di ananas e mele alla torta di pere e cioccolato. E con il caffè, ci sono i biscottini che spesso crea Cristina, figlia dei titolari, sempre presente in sala con il suo sorriso.