17th

Novembre

Soffice cuscus

Avete voglia di mangiare sul divano? Ma non a casa, con il solito panino in mano? La soluzione c’è, eccome. Al ristorante El Jadida si cena comodamente accoccolati su divani, poltroncine e pouf di bianco, oro e rosso vestiti. Fra cammelli che camminano sulle pareti, lindi veli, morbidi tappeti e bassi tavolini intarsiati, importati direttamente da Marrakech. Un luogo arabeggiante e suadente. Come una notte d’Oriente

TOCCO DI MAROCCO
– Soffice l’ambiente. E soffici pure le pietanze proposte. Maghrebine di tradizione, ma rilette in chiave più equilibrata e meno speziata dal giovanissimo chef Simone Camesasca. Piatti marocchini nella concezione ma più italianizzati nella preparazione, affinché risultino più rotondi e meno aggressivi al palato. Si può partire con un bel giro di antipastini, serviti su un vassoio d’argento (nel vero senso della parola!), in tante cocottine in terracotta: zaaluk (melanzane con pomodori, olive e spezie); shakshuka (peperoni e spezie); hummus (crema di ceci); babaganush (crema di melanzane); harira (zuppa calda di ceci, lenticchie, verdure fresche e filini di pasta all’uovo); e ancora, zucchine ripiene di riso, fave del Marocco (con olio, cipolla, limone e spezie), polpettine e dolma dalya (foglie di vite ripiene alla mediorientale). Un piccolo assaggio di Marocco, con la complicità del pane arabo.

PORTATE DA SULTANO
– Poi? Cuscus, ovviamente. Presentato nella classica tajine con coperchio coniforme. Da scegliere in diverse versioni: di agnello, di pollo, di pesce, vegetariano e in versione royal. Un piatto semplice e gustoso, completo e al contempo leggero e digeribile. In alternativa? La delicata e agrumata tajine di pollo con olive e limone; la dolce-sapida tajine di agnello con mandorle, sesamo e prugne; i kebab (spiedini) di pollo e di agnello cotti alla griglia e il tiepido taboulè. E per finire, tè verde alla menta con biscottini. Narghilè a gusti vari (dalla vaniglia al melone, dal limone ala caffè, fino a mela, menta e cappuccino). E Salomè (ogni giovedì, venerdì e sabato), che ancheggiano sui ritmi tribali.

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