In occasione del Milano Jazzin Festival, i Subsonica si sono scatenati all’Arena Civica in un concerto di due ore e mezza. In scaletta canzoni contenute nell’ultimo album, L’Eclissi, ma anche grandi successi della storia della band.
IERI E OGGI – Si parte subito forte e tra le prime c’è Discoteca Labirinto: la folla accorsa non si contiene più e anche senza volerlo si è inghiottiti in un “pogo” che è più simile ad una centrifuga che a delle spintarelle. Si è lì per divertitisi, e così è. Si prosegue con Alba scura e Glaciazione, con Nuova Ossessione, durante la quale Samuel fa un mezzo ruzzolone dal palco, per arrivare a Tutti i miei sbagli: i ragazzi e le ragazze presenti non sono stanchi e lo dimostrano urlando e saltando sempre di più e sempre più forte, buttando fuori tutto ciò che hanno dentro. Eccezionale anche il rapporto che i Subsonica sanno creare tra musica e luci: un palco ben allestito con pannelli luminosi ha creato un mix affascinante con il sound che si è tradotto in una sequenza di immagini visive perfette e coinvolgenti. In poche parole non hanno fatto mancare nulla al pubblico accorso in massa con le loro melodie groove ed elettroniche che negli anni hanno permesso alla band di diventare tra i leader nel panorama musicale italiano.
IL MONDO È NOSTRO E DOBBIAMO RISPETTARLO – E’ questo il messaggio che hanno voluto comunicare durante tutto il concerto e c’è quindi anche un altro importante aspetto da raccontare al di fuori di quello musicale: la band è particolarmente sensibile al problema dell’inquinamento e di tutte le emissioni di CO2 che stanno avvelenando il mondo e per questo hanno deciso di spegnere le luci durante il concerto e di cantare Ali scure al buio per dimezzare il consumo d’energia e per dire “basta” alla guerra del petrolio. Parte della performance, infatti, era stata alimentata grazie a pannelli solari appositamente installati sul palcoscenico. Un’idea, ma soprattutto una filosofia, che deve far riflettere e che speriamo in molti altri possano imitare e realizzare.