24th

Luglio

Terrasonora, core e tamburo

In Italia, soprattutto per la musica, è sempre la solita filastrocca. Dobbiamo aspettare che ne parli la stampa estera per renderci conto che accanto a noi ci può essere musica di qualità. E questa volta non si tratta di rock riciclato o irritante pop da fanzine, naufragato nella vetrina di MySpace. Parliamo di folk, un termine che ci porta diritti fino al Sud, alla periferia di Napoli. E’ lì che nascono i Terrasonora, il gruppo folk partenopeo ospite il 5 e 6 settembre all’ Isola Folk Festival nel bergamasco. “Ognuno di noi proviene da un’esperienza musicale diversa – ci racconta il flautista Fabio Soriano – e da questo incontro nasce la voglia di partorire musica che lega radice,memoria, sonorità, ma anche futuro”.

CORE E TAMBURO – Sulla scia di quella che fu la grande tradizione popolare napoletana, rielaborata negli anni settanta da Roberto De Simone e dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare, i Terrasonora riaprono un capitolo mai chiuso. Antonio, Gennaro e Raffaele Esposito, assieme a Antonello Gajulli, Francesco Ferrara, Gaia Fusco, Fabio Soriano e Massimo Punzo, hanno ridato vita ad un album intenso. Core e tamburo, i cui 10 brani stanno fecendo il giro di mezza Europa, sono una discesa di andata e ritorno verso gli inferi: Sotto e ‘ncoppa orienta il movimento sonoro tra energiche vibrazioni musicali, denudando la speranza del popolo partenopeo (Adda girà ‘sta rota o Ciorta), singhiozzando tra riflessioni (L’America sta ccà) e pizzicate romantiche (Aspettanno ‘o mare). “In questo album è fortemente voluta la fusione di stili – replica Gennaro Esposito – con continui riferimenti a ritmi e strumenti della tradizione popolare”.

IL FOLK E LA SFIDA DEGLI DEI – Ha ragione Micheal Moll di Folkmusic quando scrive che questo Core e Tamburo è “pieno di energia e spirito, riempiendo l’ascoltatore di felicità e gioia”. Lo hanno capito pure i francesi, attraverso la penna di Jean-Luc Matte, che sottolinea: “L’ascolto ci trasporta subito in Italia, vicino Napoli, con ritmi musicali quasi ipnotici”. E se Napoli tornasse in vetta montando sulla sella del Folk per risalire dagli inferi verso il “Paradise Lost”? Se fosse proprio il folk la vera sfida contro le avversità degli Dei, perché tutto ciò non sia popolato solo dalla fetida “monnezza” o dai mostri di “Gomorra”?

PROFEZIE TACIUTE – Ancor prima dell’emergenza rifiuti, ancor prima delle pagine del libro cult di Saviano, Core e Tamburo dei Terrasonora è stato quasi profetico, ma pochi se ne sono accorti. Profetico in quella dicotomia tra le pulsazioni vitali del “cuore” e gli arresti cardiaci del ritmo del “tamburo”, per far sfiorare metropoli e periferia, per ridisegnare con la musica un processo di mutazione. Magari in un folle delirio  “le discariche abusive” diventeranno prati fioriti e “gli intoccabili assassini” non passeranno alla storia come angeli senza pistola. Potrebbe essere soltanto un effetto ipnotico, ma per fortuna la musica fa questi miracoli. 

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