Portano il marchio De.Co. E si mangiano. Sono le prelibatezze a Denominazione Comunale, ovvero tutte quelle specialità uniche e caratteristiche di un particolare comune italiano. Quelle che si trovano solo in un posto e non in un altro, frutto di una cultura e di una tradizione radicate nel tempo. A lanciare l’idea di una rivalorizzazione del territorio nazionale partendo proprio dai piccoli giacimenti gastronomici era stato Luigi Veronelli. A proseguire in questa cordata golosa è invece Riccardo Lagorio, uno dei massimi esperti di prodotti tradizionali, da ben quindici anni impegnato a portare alla luce risorse agroalimentari di nicchia.
PAGINE GUSTOSE – Ecco allora l’idea di una guida, pubblicata da Forterrea edizioni, dal titolo “Viaggio nell’italia a Denominazione Comunale” e scritta dallo stesso Lagorio. Un vero itinerario che conduce alla scoperta di un’Italia da assaporare, in cui i protagonisti sono i comuni, bellezze architettoniche e bontà gourmand comprese. Ecco allora, regione per regione, le leccornie De.Co., le loro peculiarità e i posti dove andarle ad acqistare oppure assaggiare. E ancora, i cenni storici delle cittadine, i principali monumenti da ammirare, i luoghi viciniori da visitare, gli eventi da non perdere, gli indirizzi utili per mangiare e dormire e tante ricette locali, rispolverate con saggezza e competenza. Insomma, un volume appetitoso nei contenuti, facile da consultare, ricco di immagini e novello messaggero di uno Stivale ritmato da saporiti bocconi.
LO SAPEVATE CHE… – Sono numerosi i prodotti De.Co. lombardi, figli di una terra generosa e variegata, che spazia dalla pianura alle montagne, passando per laghi e colline. Allora eccone qualcuno, da provare rigorosamente in loco: i casoncelli di Barbariga (in provincia di Brescia), ripieni di prosciutto cotto, pane ed erbette di campo e conditi con burro fuso e salvia; il fatulì (formaggetta affumicata al ginepro); il violino di capra, la berna (carne secca di pecora infilzata da legni di larice) e lo stael (formaggione di vacca bruna alpina) di Berzo Demo, in Valle Camonica; la salsiccia di castrato, i caicc (pasta ripiena di formaggio prosciutto ed erbette) e la spongada (pagnotta profumata) di Breno, sempre in Valle Camonica; la torta di rose, il burro, il granone (formaggio a grana) di Calvisano (Brescia); il coregone (detto anche lavarello) di Desenzano del Garda, da preparare, ad esempio, all’acquapazza, con pomodorini, limone, capperi, olio extravergine, rosmarino, timo e maggiorana; le patate di Gottolengo (Brescia); il salame cotto e il miele di tiglio di Quinzano d’Oglio (Brescia); e le pesche sciroppate di Travedona Monate (Varese). Prelibatezze di Lombardia a cui si vanno ad aggiungere quelle delle altre regioni italiane come i tortelli con la coda di Vigolzone (Piacenza); la pesca limonina, il sedano dorato e il pomodoro cerrato di Asti; il carciofo di Ladispoli; la cipolla binca e il pane di grano duro di Comiso (Ragusa) e il cioccolato di Modica, sempre in provincia di Ragusa.
DOVE ACQUISTARE LA GUIDA – Il libro, al prezzo di 18 euro, si trova nelle migliori librerie oppure direttamente presso Forterrea edizioni (tel. 030 9941998 – 2036222, fax 030 2522970, e-mail info@forterrea.net).