A pochi passi dalla Stazione Centrale c’è la Via Gluck, nel quartiere Greco di Milano, un comune a sé stante (Greco Milanese) che, poi , nel 1904 venne unito al Comune di Milano.
Un tempo il quartiere “Greco” costituiva un comune autonomo, di origine medievale, che nel 1753 diventò frazione di Segnano; questo comune nel 1863 cambiò la propria denominazione in Greco Milanese, e proprio Greco ne divenne capoluogo. Ma agli inizi del XX secolo, quando il paese era passato da 2.000 a 20.000 abitanti, l’amministrazione comunale grechese cedette alle pressioni di quella milanese per la revisione dei confini (a favore del capoluogo lombardo); poi, nel 1923, Greco fu definitivamente annessa alla città di Milano.
Qui, al numero 14 di Via Gluck abitava Adriano Celentano, che ha celebrato la via della sua infanzia nella celebre canzone portata a Sanremo.
Dal dopoguerra la via Gluck conobbe una forte urbanizzazione, ma anche negli ultimi anni palazzi nuovi ed ecosostenibili hanno arricchito la zona di nuove famiglie.
Sono moltissimi gli street artist che oggi esprimono la loro arte in via Gluck, tra un mix di passato, presente, colore e modernità, tra muri che diventano opere d’arte e strade che diventano musei a cielo aperto.
La casa dove Adriano Celentano nacque nel 1938 esiste ancora, è al civico 14. Dal portone di ingresso si accede a un piccolo cortile che svela una palazzina in stato di abbandono e degrado.
Il ragazzo della via Gluck era nata davvero già nel 1942. Allora era un bambino. Poi Adriano ha raccontato quello spaccato della sua infanzia, quando era libero di correre sui prati, pur essendo povero, ma felice di condividere quello che c’era. “Gente tranquilla che lavorava…”.
La via Gluck oggi è una strada a senso unico, che incontra Viale Lunigiana e deve il suo nome a Christoph Gluck (1714-1787), noto compositore tedesco, operista e grande rappresentante del classicismo.
Via Gluck, con i suoi edifici, costituisce il primo nucleo urbano, edificato a confine tra Greco Milanese e Milano ai primi del novecento.
Non solo è una testimonianza storica del paesaggio urbano delle periferie milanesi dell’epoca, ma è percepita dai cittadini milanesi, e di tutta Italia, quale simbolo di una cultura ambientalista ed ecologista, grazie alla straordinaria ballata presentata al festival di Sanremo nel 1966 da uno dei più grandi artisti della musica italiana, Adriano Celentano.
E se la musica è legata alla fisicità dei luoghi, in via Gluck oggi ci sono i nuovi ragazzi, come William Busetti, nuovo idolo della generazione Z in versione pop, che trova ispirazione per i suoi brani passeggiando in via Padova. Will al secolo William Busetti, è una delle penne più originali, fresche e carismatiche della nuova scena pop urban contemporanea, una vera e propria icona della generazione zeta.
A due passi dalla via Gluck è nato il Mercato Centrale Milano, che ha riportato la luce in un angolo di Milano che sembrava poco frequentabile, ma via Gluck ha continuato a subire una continua e selvaggia cementificazione con il boom immobiliare degli anni Settanta, senza riguardo, e rispetto, per la struttura del territorio.
di Sara Augugliaro