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Luglio

Cristo di Campobello: amore per la Sicilia e valorizzazione dei vitigni autoctoni

Cristo di Campobello è la cantina di Campobello di Licata che nel 2000, con la consapevolezza di avere risorse giuste, luogo adatto, microclima straordinario e persone qualificate, ha realizzato il sogno della famiglia Bonetta.

di Carlotta Tenneriello

Un territorio magico ricco di spiritualità

Cristo di Campobello nasce a Campobello di Licata, nella Sicilia agrigentina, in Contrada Cristo. Una contrada il cui nome trae origine da un Cristo ligneo fatto erigere più di 200 anni fa, per grazia ricevuta, da un contadino che lavorava queste terre proprio in questa località.

Il Cristo di Campobello da sempre è stato meta di fedeli che vengono lì a pregare e a lasciare un fiore e ogni anno.
Il 3 maggio viene organizzato un lungo pellegrinaggio di fedeli che, attraversando le campagne e i vigneti, arrivano fino ai piedi del Cristo.

Fedeli in pellegrinaggio al Cristo di Campobello
Fedeli in pellegrinaggio al Cristo di Campobello

Uno spazio che sembra senza tempo, distante e diverso rispetto ai territori limitrofi. Un’enclave di bellezza dove i lunghi filari di viti e la cantina diventano espressione la migliore espressione del loro territorio.

Ed sono proprio il forte attaccamento al territorio e la valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani i punti di forza dell’azienda.

Le varietà di uve più coltivate nella zona di Campobello di Licata sono dunque il Nero d’Avola e il Grillo, che rappresentano ormai la Sicilia nel mondo. Sono utilizzati per la produzione di vini rossi e bianchi di grande carattere e personalità.

Cantine Baglio del Cristo di Campobello, vini bianchi e vini rossi siciliani

Dopo decenni trascorsi vendemmiare, nasce la visione di un nuovo percorso enologico. Con la consapevolezza di avere le risorse giuste, il luogo adatto, uno straordinario microclima e le persone qualificate, prende vita l’idea del Cristo di Campobello.

Rispetto di un territorio unico e prezioso, vinificazione individuale per ciascun vigneto. Sono solo alcune delle scelte del Cristo di Campobello, in una filosofia che, fin dalle origini, privilegia la qualità.
Grazie alla tenacia di donne e uomini, alle loro braccia, alla loro testa, al loro cuore, al loro lavoro tutto l’anno.

Vendemmia del grillo, Cristo di Campobello
Vendemmia del grillo, Cristo di Campobello

Grazie all’attenzione maniacale per la qualità e alla costante ricerca dell’innovazione, oggi i vini del Baglio del Cristo sono apprezzati in tutto il mondo.

Il terreno, gessoso, si trova tra i 230 e i 270 metri sul livello del mare e a 8 km dalla costa. Ci sono circa 5.000 piante per ettaro, tutte vendemmiate a mano, in piccole cassette.
Annualmente vengono prodotte circa 300.000 bottiglie suddivise in 11 etichette, 9 vini fermi e 2 bollicine.

I vini della cantina

Il vino è un mezzo prezioso per veicolare l’identità del territorio e la sua storia attraverso sia il nome dell’azienda sia le etichette dei vini. Infatti, il colore bianco perlato delle etichette assomiglia molto al colore del terreno gessoso.

Le etichette della linea C’D’C’ Cristo di Campobello riportano i veli in pizzo tipici della tradizione siciliana, con cui un tempo le donne coprivano il capo prima di uscire di casa.

Il pizzo siciliano
Il pizzo siciliano

L’idea è nata ritrovando in un vecchio baule di famiglia questi bellissimi veli appartenuti alle bisnonne con i quali sono state rivestite le bottiglie facendo così conoscere al mondo un pezzo di storia, cultura e tradizione siciliana.

Gli altri vini hanno nomi che derivano dal dialetto siciliano.
“Lalùci” è il Grillo in purezza una luce che deve sempre illuminare il nostro percorso anche nei momenti più bui.
“Lu Patri”, il Nero d’Avola in purezza, rappresenta il padre dei vitigni siciliani. E’ anche un omaggio ad Angelo Bonetta dai figli Carmelo e Domenico, oltre che il richiamo spirituale al Padre di ogni cosa.

Lu Patri, vari formati
Lu Patri, vari formati

“Lusirà”, il Syrah in purezza, dal modo in cui in dialetto viene chiamato questo vitigno.
Infine “Laudàri”, lo Chardonnay, dal siciliano “lodare il Signore”, perché il vigneto dello Chardonnay si trova nella collina dove originariamente era posizionato il Cristo e i fedeli si recavano lì a lodare il Signore.

Le due bollicine, Cristo di Campobello Metodo Classico Extra Brut, nascono da un percorso di ricerca avviato nel lontano 2012. Allora, per la prima volta, è nata l’intenzione di realizzare un Metodo Classico.
Questo progetto prende vita dalla consapevolezza delle potenzialità di due grandi vitigni autoctoni, il Grillo e il Nero d’Avola, testati con successo nei vini fermi già prodotti.

IG: carlottissima_t

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