Marta Fasser è una giovane ragazza che tiene in piedi una realtà fresca e innovativa nel panorama culturale milanese: la Libreria Electa Koenig. Specializzata in volumi d’arte, posta sul cucuzzolo del centralissimo Mondadori Multicenter di Piazza Duomo, qui è dolce perdersi tra le pagine delle edizioni e dei titoli da e su artisti di mezzo mondo; galoppa il desiderio di imparare tutto quella montagna di sapere alla velocità della luce. Perchè l’arte è un territorio sconfinato, ma – ahinoi- l’orologio fa tic-tac, il tempo è quello che è.
Le edizioni Electa fanno parte del gruppo Mondadori, ma com’è nato questo angolo tutto per lei?
“Quando si decise di occupare questo spazio in Piazza Duomo – molto grande, articolato su più livelli – per farne un Mondadori Multicenter, si giunse all’accordo di dedicare il terzo e ultimo piano ad Electa. Tra l’altro Electa non ha altre librerie tutte per sé: quello di Piazza Duomo è dunque il primo esperimento”.
Ma la libreria porta anche il nome Koenig…
“Abbiamo avuto la fortuna di trovare l’appoggio del grande libraio/editore tedesco Walther Koenig. Ci ha dato una grossa mano nel creare una libreria diversa per l’offerta, non solo nel panorama Mondadori, ma da quelle milanesi in generale. Possiamo contare su moltissime pubblicazioni straniere e italiane che spaziano dagli autori più conosciuti ad artisti più di nicchia”.
Dalla sala lettura della libreria si ha una meravigliosa vista sul Duomo, su Galleria Vittorio Emanuele, sulla città in movimento. Poesia a parte però è stato un rischio dedicare un piano intero alla vendita di libri d’arte, non credi?
“Certamente è un azzardo. La posizione gioca a nostro favore: siamo in pieno centro, il via vai è frenetico. Eppure, sembra sciocco dirlo, stando al terzo piano del Multicenter, la gente talvolta non vuol fare la “fatica” di salire quassù. Inoltre i piani al di sotto hanno una tipologia di prodotti e target diversa dalla nostra e succede che tante persone arrivino quasi per caso all’Electa Koenig, rimanendone positivamente stupita. Ecco, la sfida è quella di farsi conoscere di più”.
Hai parlato degli altri piani: qui c’è un ampio spazio riservato a postazioni internet. Pensi che questo mezzo sia una minaccia per i libri e la lettura?
“No. Ho sempre considerato internet come una fonte di semplificazione nella trasmissione della cultura, e dunque ben venga. Il web soddisfa parzialmente delle curiosità, i libri permettono di approfondire e coltivare passioni e interessi. E ancora: internet dà la possibilità di diffondere cultura e sapere democraticamente”.
Quali compiti ti assumi come responsabile della libreria?
“Mi occupo di tutta la rifornitura dei libri italiani, del riordino dei libri internazionali, perchè la gestione degli ordini di questi ultimi avviene a Colonia, sede centrale della Koenig.E poi devo pensare a coordinare i ragazzi che lavorano qui e alla gestione dell’amministrazione del negozio”.
Puoi dare il profilo del cliente “medio”?
“La clientela è decisamente variegata, di sicuro nei giorni del Salone del Mobile aumenta in maniera considerevole, specie tra i turisti. Gli studenti sono ancora pochi, ma bisogna dire che il loro punto di riferimento sono le librerie universitarie, dobbiamo entrare ancora nei “circoli accademici”. Sono tanti anche i collezionisti. Dopotutto qui si trovano titoli di ogni fascia di prezzo, abbiamo una sezione remainders molto particolare, che comprende cataloghi di mostre ad un costo davvero accessibile”.
C’è qualcosa che invidi alle librerie più consolidate della città?
“I Bookstore di Triennale o Galleria Sozzani sicuramente hanno un organico più esperto nel settore arte e design. Il nostro è un team giovane, in cui tutti hanno però moltissima voglia di crescere. Dal punto di vista dell’attenzione al cliente, penso di non avere nulla da invidiare”.
Milano è abbastanza ricettiva?
“Si sente spesso dire che gli italinai non leggono e non comprano libri. Io ho lavorato a lungo in libreriea e posso solo confermare in parte questa opinione diffusa. Resta il fatto che i libri d’arte hanno una circolazione ancora limitata, specie rispetto ad altri paesi, come la Germania. Per rispondere alla tua domanda servirebbe più tempo perchè la realtà Electa Koenig è nata poco più di un anno fa, il bilancio è positivo, ma ci sono ampi margini di miglioramento (sorride), ma anche questo è buon segno. Significa che ci sono molti e buoni stimoli “.
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