Gabon è milanese puro sangue, da molti anni è la guida del Cafè Atlantique di Milano, il locale dei grandi eventi, come recita il payoff. Ha osservato e vissuto la notte cittadina, non senza sollevare critiche e perplessità.
Cosa significa nel concreto essere a capo di una discoteca storica come l’Atlantique?
“Occuparsi di una discoteca è già difficile di per sé; gestire il Cafè Atlantique, che svolge anche innumerevoli attività diurne legate al mondo aziendale, è doppiamente difficile. Significa dover applicare dinamiche complesse, con tutte le contro indicazioni di un settore come quello notturno dove le regole sono spesso e volentieri difficili da interpretarsi. Inoltre si opera a Milano, una città al centro delle attenzioni di tutto il mondo, un fattore sempre da tener presente.”
Dopo tanti anni come rinnovate la location? Come vi rendete competitivi sul mercato?
“Ogni anno apportiamo novità sia in termini di struttura che di design, così come proponiamo serate a 360 gradi, in grado di soddisfare i gusti musicali più disparati.”
Quali sono gli aspetti che più ti appassionano di questo lavoro?
“Percepire la soddisfazione del pubblico. Ogni serata deve sempre avere componenti inedite, devo quindi dar fondo alla mia creatività per potermi divertire e, di conseguenza, far divertire il pubblico.”
Cosa invece non ti entusiasma?
“I pr: oggi monopolizzano il mercato chiedendo percentuali che spesso mettono in ginocchio i locali. Ancora più triste è il fatto che dirottino la gente solamente nelle discoteche dove hanno un miglior riscontro economico e non dove avrebbero un miglior prodotto da offrire: tutto questo a danno del pubblico stesso.”
Com’è cambiata la nightlife cittadina negli ultimi anni?
“Negli anni passati la clientela aveva budget non dico illimitati ma decisamente sufficienti per una serata brillante. Adesso i soldi sono sempre di meno, pertanto la formula low cost spadroneggia anche nell’intrattenimento notturno. Si cerca di ottenere il massimo spendendo il minimo. A discapito della qualità.”
È ancora vincente la formula della grande discoteca?
“In generale direi proprio di no; poi ognuno fa storia a sé. All’Atlantique, per esempio, potrei far volentieri a meno di molto spazio, con un notevole risparmio sul personale, per quanto concerne la pura attività da discoteca. Invece sia personale che spazio risultano insufficienti quando organizzo numerosi eventi aziendali o grandi eventi in genere. Elementi su cui voglio fortemente puntare.”
Il web aiuta il mondo della notte?
“È una risorsa fondamentale. Ma bisogna farne un utilizzo intelligente per non rischiare di far parte del mucchio degli internauti seccatori. Pertanto suggerisco sempre un utilizzo mirato, senza bombardare gli utenti. L’eccesso di comunicazione annulla sempre la medesima.”