17th

Aprile

Il Mosto Selvatico

Fra terra e mare, per un affascinante viaggio nel sapore

Sfumature pastello, aura raffinata e piglio mediterraneo: Il Mosto Selvatico sposa eleganza e autenticità gastronomica, senza lesinare qualche tocco creativo, giocato sull’utilizzo di erbe e spezie e su abbinamenti di intrigante appeal.

Un luogo dove abbandonarsi all’emozione dell’assaggio di una cucina di mare al tempo stesso rassicurante e innovativa, orchestrata dallo chef Nicola Colella.

Il Mosto Selvatico a Milano si trova a due passi dalla vivace Porta Genova, cuore pulsante della città.

Charme francese d'allure provenzale

Charme francese d’allure provenzale

Un ristorante romantico dall’anima lilla

Quattro le salette, tre giocate sulle nuance dell’indaco e una sulle delicate sfumature dell’ocra. Ecco allora un avvolgente lilla che rievoca dolci nettari freschi di spremitura, in un intrigante invito alla scoperta del fascino settembrino.

Nella sala grande, divani dal gusto rétro, lampadari e applique parigini, candelabri e specchi barocchi corteggiano l’ospite in un’atmosfera che sublima la doppia anima del locale, antica e moderna.

I tendaggi a righe sottili, declinate nelle sfumature di Bacco, dal porpora al verde uva, donano un brioso tocco sbarazzino. Nella sala piccola, intima e accogliente, candide sedie di legno, piatti Richard Ginori di inizio Novecento e antiche forme per dolci alle pareti enfatizzano l’allure provenzale.

Nella terza saletta, le tonalità più scure seducono il commensale confermando lo charme di ispirazione francese. Charme che continua ad ammaliare con tocchi country-chic nella saletta dalle pareti ocra, dove si respira una raffinata aria di campagana, fra piatti, cestini e antiche casseruole.

Appliques francesi e piatti di inizio Novecento immersi nelle sfumature lilla

Appliques francesi e piatti di inizio Novecento immersi nelle sfumature lilla

La cucina di pesce, dalle tartare ai frutti di mare

Le ricette firmate Colella rivisitano i classici con un pizzico di fantasia, senza andare ad alterarne il sapore. Originali ma mai eccentriche, equilibrate e sagge nell’intreccio di consistenze diverse.

Gli ingredienti si tuffano in mare, riemergendo nudi e crudi o rielaborati in leggera veste cromatica: carpaccio di pesce con ostriche, scampi e gamberi di Mazara del Vallo; tartare di tonno e spigola di lenza con frutti di bosco e lime; capesante arrosto con salsa di foglie d’alloro e lardo di Colonnata; purpitiello con pomodorino datterino cotto nella pignata di terracotta.

Si aggiungono curiose e golose interpretazioni griffate Il Mosto Selvatico: fiori di zucca ripieni di stracciatella e funghi porcini; tortino di melanzane alla parmigiana con mozzarella di bufala; calamaretto farcito con trevisana tardiva alla griglia e granella di pistacchi.

Infine, i prodotti si svelano in aromatiche alchimie: risotto mantecato ai funghi porcini e more in cialda di Parmigiano; filetto di tonno scottato con semi di pistacchi di Bronte in salsa di capperi; paccheri di Gragnano con tonno rosso, capperi e olive taggiasche; spaghetti artigianali trafilati al bronzo all’aragosta del Mare di Sicilia.

Tartare di ricciola con frutti di bosco

Tartare di ricciola con frutti di bosco

Piatti di terra e dolci fatti in casa

Ma Nicola sta anche con i piedi per terra. Passeggiando nel bosco e camminando per campagne e montagne. Risultato? Pietanze come i tortelloni di zucca e amaretti alla mantovana; il filetto di bue alla Rossini e le costolette d’agnello irlandese pré-salé ai mirtilli e Barbaresco.

Per dolce? Uno dei dessert preparati dalla moglie Francesca Garini, corredati da nettari ad hoc. Della serie: la delizia di cioccolato bianco al profumo di cocco, la tarte tatin di mele calda con gelato e Sauternes Château Piada e l’avvolgente soffio di mascarpone ai frutti di bosco.

Soffio di mascarpone ai frutti di bosco

Soffio di mascarpone ai frutti di bosco

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