Upcycle già due anni fa era la parola d’ordine, per dare nuova vita a tessuti di arredamento, vecchi jeans o capi in disuso per una moda sostenibile. Il 18 Marzo 2022 si è festeggiata la giornata Mondiale del riciclo, “Il capo più sostenibile è proprio quello che hai nel tuo armadio” dice Orsola De Castro, massima esperta dell’upcycling e del riciclo di vestiti e Milano si è già adeguata.
Lo ha dimostrato anche l’ultima Fashion Week, che, oltre ai marchi storici, quest’anno, ha dedicato grande spazio ai brand green più emergenti della scena italiana, talenti nuovi che, attraverso iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale e sociale della produzione tessile, promuovono un cambiamento positivo per il futuro dell’industria della moda. Ognuno di questi brand mira a realizzare capi attraverso il riciclo, che consente di creare collezioni uniche e originali, usando materie prime a basso impatto ambientale.
Tra i nomi, Avavav utilizza tessuti di scarto di marchi di fascia alta, un gesto di rivolta e provocazione che evidenzia l’autenticità del brand come realtà sostenibile a 360°, Alabama Muse, poi, nasce da una duplice passione, la pelliccia e il rispetto per gli animali, modelli dallo stile unico, animal free e sostenibili, creati artigianalmente e rifiniti con dettagli preziosi, come intarsi e patchwork.
Cormio rielabora l’estetica tirolese partendo dall’eccellenza dell’artigianato italiano; autenticamente sostenibile, pone l’attenzione sui materiali e sulla filiera produttiva, in modo che siano anche funzionali al design dei capi.
Vitelli produce capi interamente a mano, partendo dall’emotività, dal sentimento appartenente ad un’Italia anni ottanta per creare un’estetica italiana rivolta verso la contemporaneità e punta al #zerowaste, salvando fili di tessuti che altrimenti finirebbero in discarica e non solo, anche quelli provenienti dai tessitori di maglieria o da magazzini di stocchisti. Una volta recuperati i fili, vengono eseguiti gli appositi test per verificarne la qualità e, successivamente, si procede alla creazione del capo. Ma ciò che rende unici e originali i tessuti di Vitelli, è senza dubbio la tecnica sartoriale utilizzata in alcune delle loro creazioni, chiamata “agugliatura”. Si tratta di fili di maglia infeltriti tra loro che formano una vera e propria superficie, quella di un tessuto 100% up-cycle e quindi rigenerativo.
Di Francesca Lovatelli Caetani
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