Già nel 2011 il mio amico Antonio Spanedda parlava di amore a fine salvifico con una mostra d’arte contemporanea dal titolo “Io Ti Amo”. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza». Così recita l’articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Quella mostra mi aveva fatto molto riflettere, soprattutto dopo la realizzazione di un mio ritratto, nella stessa posa degli altri personaggi con la scritta IO TI AMO.
Più che mai questo messaggio riecheggia oggi, nell’attualità di questo mondo e questa società che spesso non si ferma, soprattutto in una città come Milano, dove la velocità è anche bellissima ma, a volte, è necessario rallentare, almeno un po’.
Almeno per riflettere sul significato dell’amore, che è anche amicizia e senso e valore dell’esistenza. Per abbandonare il concetto di una società chiusa, individualista, collegata solo tramite la rete, è necessario, soprattutto per le nuove generazioni, trasformare ciò che ci circonda e i rapporti umani, attraverso una dichiarazione d’amore e significato della nostra vita.
La mostra di Spanedda mostrava i volti, perché è proprio attraverso i nostri volti che dichiariamo la nostra amicizia, il nostro rispetto, o il nostro amore per gli altri.
Sono i volti a renderci unici e tutti speciali, ognuno con le proprie caratteristiche, le significative esperienze lavorative e di vita, i diversi luoghi della Terra, gli aspetti sociali e culturali, il motore del mondo.
Il mio messaggio è quello di rimettere in discussione prima di tutto noi stessi, ma è anche un omaggio all’amicizia e un invito alla gentilezza, che, come la bellezza e la cultura, salveranno il mondo.
Noi di Milanodabere raccontiamo storie e sentimenti, vogliamo comunicare emozioni e positività; sono il sale della vita e ce li meritiamo tutti!
Di Francesca Lovatelli Caetani