5th

Maggio

Trame artigianali

Le mani possono essere strumenti meravigliosi, per quella creatività che va gestita e coadiuvata attraverso una serie di materie prime. L’artigianato nasce da questo, tentare di rendere concreta la fantasia, che si declina poi in bellezza, originalità e gusto. Trame che pochi chiamano Francesco, ha fatto dell’artigianato di pellame la lavagna sulla quale incidere la propria fantasia. Una vetrina, Travi, si affaccia sulle colonne di San Lorenzo e dentro un incessante laboratorio genera borse.

Ti ricordi quando hai toccato la prima pelle e hai incominciato a lavorarci su?
“Era nel ’91, non ne sapevo nulla ed il primo taglio è stato tragico, solo con il tempo ho preso dimestichezza con l’abc della pelletteria, con forbici, squadra e imparando come trattare i diversi pellami. Ho iniziato perchè amo qualsiasi lavoro possibile con le mani, che da lì nasca tutto.”

Ora che la pelle è velluto fra le tue mani, qual’è il tipo di borsa che ami creare?
“Inventare borse oggi è complicato, non inventi più. Forse stupire oggi è possibile scegliendo forme semplici e lineari. La pelle vuol dire molto, il vitello è ubbidiente diventa tutto quello che vuoi, senza patacche aggiunte. E poi pensare a borse del passato, da lì poi lasciarsi andare.”

L’arigianato fa gola, le donne peresempio, amano avere una borsa che esaudisca le proprie esigenze e che sia unica. Cosa ti richiedono?
“L’80 % dei clienti chiede borse su misura, che abbiano solo loro, è bellisimo parlare e capire di aver intuito la chiave delle loro esigenze e dopo una loro prima descrizione proporre la mia idea di borsa, lì si fidano di te. Anche nell’aritigianato però vi sono i cicli, ora per esempio molti esigono delle sacche capienti e versatili.”

Questa è una zona che negli ultimi tempi si è moltiplicata di negozi/laboratori di ricerca ma privi del sapore retrò che invece c’è da Travi.
“Sì siamo rimasti davvero in pochi, specie se consideri che questa, negli anni ’50, era la zona dei pellettieri, in ogni portone vi erano artigiani specializzati, erano chiamati le formichine di Milano, poi negli anni ’90, dopo un periodo di svalutazione è tornata ad essere una perla della città, con conseguenti cambiamenti. Quello che è Travi è un po’ il frutto di quell’epoca artigianale che è poi la base dell’identità operosa e forte di Milano oggi.”

L’unicità costa e alcuni declinano l’artigianato proprio per questo, eppure nel fashionbiz, dove le borse sono in serie, i prezzi volano alle stelle. Come vedi il paradosso?
“Le borse seguono i dettami della moda, molti pellettieri disegnano quelle che poi sfilano con prezzi moltiplicati. Una borsa da noi costa dai 100 euro in su, ed oltre all’unicità include i pellami non acquistati in stock, le ore di lavorazione che sono per una sola borsa e per una sola persona…è una scelta. “

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