Con naturale disinvoltura gli Steela, reggae band della Giamaica salentina, partendo da Borgagne del leccese, sono arrivati nel giro di qualche mese sul palco del Cornetto Free Music Festival, davanti a centomila persone. Alla band la grinta non manca e neanche la buona carica dallo staff che li circonda. Gli Steela sono promossi e curati da CasaSonica, la cui assonanza con SubSonica non è certo casuale.
La vostra storia non si esaurisce in questi ultimi mesi di video in rotazione su MTV e di platee importanti. Raccontateci da dove arrivate e come inizia il vostro cammino.
“Ovviamente non ci scopriamo band solo ora. Nonostante la nostra giovane età (ndr. età media appena superiore ai 20 anni) lavoriamo insieme da dieci anni. All’inizio suonavamo emulanando i mostri sacri del Reggae, primi tra tutti i mitici Africa Unite. Man mano che crescevamo il passatempo diventava un impegno costante, iniziammo così a girare per locali e dance hall del Salento, portando ogni volta una serie di cover e, quando riuscivamo, qualche nostra idea. Il progetto Steela è nato quindi con un lavoro durato anni e costato tanta fatica.”
Vi hanno notati Madaski degli Africa Unite e Max Casacci dei Subsonica. Diciamo che siete sotto la loro ala protettrice. Come è nato questo rapporto con due importanti esponenti del panorama musicale italiano?
“Veicolo del nostro incontro è stato senza dubbio il Salento. Sia Mada che Max vengono spesso in terra salentina, per trascorrere le vacanze e passare qualche periodo in tranquillità. Incontrarli e avvicinarli non è mai stato un problema, e da qualche discorso così si è passati a parlare di musica, e di conseguenza a proporre loro qualche nostro pezzo. Siamo stati prima un mese a casa di Madaski, un vero e proprio castello con tanto di studio di registrazione. Qui abbiamo portato a termine la registrazione del nostro primo album I Livello. Terminato questo sono arrivate le prime soddisfazioni, Casacci ha cominciato a seguirci da vicino e le opportunità che ci si presentavano aumentavano di giorno in giorno. Lavorare con loro è stato qualcosa di molto naturale, ci hanno messo subito a nostro agio, abbiamo stabilito in primis un rapporto di amicizia e rispetto. E poi Max ha dell’incredibile, ha il cervello che viaggia dieci anni avanti rispetto a tutti.”
Un bel giorno è arrivata la chiamata del Cornetto Free Music Festival. Chissà che emozione! Com’è suonare su un palco di quelle dimensioni di fronte a 100.000 persone?
“E’ stata un’emozione unica, fortunatamente siamo stati i primissimi della giornata. Aprendo il concerto siamo riusciti a gestire l’emozione e ci siamo catapultati sul palco immediatamente. Il colpo d’occhio era indescrivibile, inspiegabile. E’ stata la realizzazione di un sogno.”
State per intraprendere una carriera impegnativa, ma ora, nel prossimo futuro, che vi aspetta?
“I primi giorni di novembre, finiremo di girare il secondo video Oju Cu Cantu, vero e proprio manifesto del nostro gruppo. Dopodichè inizierà un vortice di impegni per cui passeremo dall’uscita del nostro album I Livello, il 10 novembre, a molti altri concerti in giro per l’Italia. Senza dimenticare la partecipazione al maxi-tour organizzato dalla Komart, 4venti live, un evento di caratura nazionale, al quale non vediamo l’ora di partecipare.”
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