16th

Marzo

Simona Molinari

È uscito Egocentrica (Isola degli Artisti / Warner Music) l'album di Simona Molinari, che prende il titolo dalla canzone proposta a Sanremo. Dopo la ribalta dell'Ariston la giovane cantante continua a esibirsi in performance jazz e swing. Il disco raccoglie oltre agli inediti, anche sei cover registrate durante i live, che Simona fa da anni in giro per il mondo.

Come ti sei avvicinata alla musica?
“Ho iniziato a studiare musica da bambina, a 8 anni, con un repertorio abbastanza particolare, nella musica medioevale. Ho frequentato il conservatorio, studiando canto lirico. Successivamente per passione mi sono avvicinata alla musica nera, alla musica cantautoriale e al jazz, decidendo di specializzarmi in quest'ultimo”.

Come è stata l'esperienza sanremese?
“Avevo il disco in preparazione con una piccola casa di produzione e abbiamo pensato che il festival fosse un buon trampolino di lancio. L'esperienza è stata molto soddisfacente perchè ho avuto ciò che mi aspettavo”.

Oltre alla musica, hai un passato nel teatro…
“Sì, ho fatto alcuni spettacoli, tra cui il musical Jekyll & Hyde con Giò di Tonno. Adoro il teatro, mi appassiona molto farlo ed è un'esperienza professionale importante”.

Nel tuo album Egocentrica ci sono sei cover. Perché?
“Nel jazz la performance live ha grande importanza, è una esibizione unica ed irripetibile. Volevo immortalare i brani della tournèe fatta quest'estate in Canada con il mio trio. Per me è stato un momento di grande crescita artistica. Le cover scelte sono quelle che più mi rappresentano, che avrei voluto scrivere io”.

E gli inediti?
“Scrivo i testi solo da un paio di anni e in questi brani ho messo tutta l'esperienza accumulata. Due pezzi sono di Carlo Varallo. La canzone a cui sono più legata è Nell'aria. Inoltre, sono molto orgogliosa delle grandi collaborazioni, come il sassofonista Stefano di Battista e il trombettista Fabrizio Bosso”.

Ti sei esibita al Blu Note: cosa ne pensi di Milano?
“Milano mi piace perchè musicalmente la gente è ben educata. Ho avuto parecchi riscontri e attenzione, anche alla presentazione del mio album. Le persone erano curiose e mi facevano domande che dimostravano una certa conoscenza musicale”.

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