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Novembre

Valle Intelvi, un ponte verde tra due laghi

Alla scoperta della Valle Intelvi, un’oasi a meno di un’ora da Milano per chi cerca un po’ di relax. E per chi ama le escursioni in bicicletta: il ponte verde tra il Lago di Como e il Lago di Lugano offre innumerevoli sentieri da scoprire per chi vuole pedalare (anche comodamente, senza fatica, in e-bike)

C’è chi la definisce La fine del mondo, almeno così si intitola il singolo di Gianna Nannini il cui video è stato girato proprio da queste parti. C’è chi risponde che qui si sta bene, I ragazzi stanno bene, anzi. Questi sono i Negrita e questo è il video del singolo presentato a Sanremo, girato sempre qui. A scriverla tutta, il Balcone d’Italia, uno dei punti panoramici più ambiti della Valle Intelvi, è davvero la fine del mondo. Si sta bene perché, tempo permettendo, si può godere di uno scenario naturale difficile da dimenticare – e tutto da instagrammare, che ve lo dico a fare. Dal balcone naturale della valle, in giornate Splendide Splendenti (per restare in tema musicale), la visuale spazia dal Ceresio al Lago di Lugano fino, addirittura, alle vette del Cervino e del Monte Rosa. Da una parte l’Italia, dall’altra Svizzera. Ai piedi il Monte Sighignola, tra le Prealpi Luganesi. Tutto intorno la Valle Intelvi, magari nella sua tavolozza di colori d’autunno.

Siamo immersi in un territorio verde a circa 70 chilometri da Milano che si sviluppa tra il Lago di Como e quello di Lugano. Sospesa tra i monti comaschi, la valle unisce le due acque lungo un territorio di quindici centri abitati, che vanno da nove – il più piccolo – a 1600 cittadini. Un presepe tutto da scoprire, un piccolo tetris di contrade, tradizioni, buon cibo e di infinite possibilità per gli appassionati di bicicletta. La Valle Intelvi, infatti, è un ponte tra i due laghi da vivere anche in e-bike.

Primo pit stop: una tappa per i più golosi

La formaggeria è come un’enciclopedia (…) la vera conoscenza sta nell’esperienza dei sapori, fatta di memoria e d’immaginazione insieme, e in base ad essa soltanto potrebbe stabilire una scala di gusti e preferenze e curiosità ed esclusioni“. Lo sostiene Italo Calvino. L’autore di libri, tra i preferiti di chi vi scrive, di sicuro ha poco a che fare con la Valle Intelvi. Con un po’ di fantasia, però, non risulterebbe difficile credere che l’illuminazione per questa sua minuziosa descrizione del formaggio possa essergli arrivata nella testa dopo una visita presso la Latteria Turnaria di Cerano. Fantasia, appunto, ma la Latteria e il Museo del latte di Cerano d’Intelvi, uno dei borghi della Valle, sono davvero un luogo pieno di sapori e di memoria.

Gusti, preferenze, curiosità s’intrecciano nei racconti del casaro di fronte agli strumenti – di oggi e di ieri – del suo lavoro. Scolaresche, turisti, curiosi, possono imparare a fare il formaggio, capire come si faceva una volta, perdersi nel fascino della stagionatura. Assaggiare, naturalmente, dopo una visita al museo. Se passate da queste parti, chiedete dello Zincarlin, una ricotta aromatizza che può stagionare anche più di un anno, dal gusto quasi di vaniglia, dalla crosta fiorita. Un momento di vero godimento.

 

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Piero e Alberto Angela, chi?

Non solo natura e buona tavola. Pedalando per la Valle Intelvi, di borgo in borgo, ci si può imbattere in edifici come Villa Turconi a Lanzo, costruita in stile neomedioevale agli inizi del 1900. Spazi oggi visitabili e diventati museali (Villa Turconi è affittabile anche per fare delle feste, non si sa mai). Oppure, ancora, le chiese, i santuari – uno su tutti, il Santuario di San Pancrazio a Ramponio Verna – e i tanti luoghi sacri del territorio, arricchiti dall’elegante stile dei Maestri Comacini, che ben si addice alla sontuosità dei due laghi e che partirono da qui per poi distinguersi in tutta Europa già dal XII secolo. Una maestria da ammirare nei capolavori in scagliola, la loro principale tecnica, un gesso fine, affiancato a pigmenti naturali per rendere l’impressione di un nobile marmo.

Da segnalare, ancora, il Museo Intelvese dei Fossili, tra la Chiesa di Santa Maria e il Museo diocesano di arte sacra, Scaria d’Intelvi. Promuove e valorizza uno dei più importanti giacimenti a livello mondiale, una scoperta in un viaggio nel tempo attraverso una sessantina di reperti che affascinano grandi e piccini, in particolare a causa della passione di Elisabetta e Marco, gestori del museo e piccoli-grandi ‘Piero e Alberto Angela‘ della Valle: il potere calamitico e attrattivo contenuto nelle loro parole è pressapoco lo stesso dei due divulgatori scientifici.

 

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E adesso… pedalare!

Dopo aver annotato – sull’Iphone i più tecnologici, su carta e penna i più romantici – alcune delle tantissime tappe da non perdere tra i borghi della Valle, non resta che pedalare.

Perdersi tra i colori della Valle Intelvi in bicicletta, infatti, è uno dei modi più piacevoli per vivere il territorio. I sentieri sono innumerevoli, dove non passano le macchine, in percorsi più o meno lunghi e di diversi livelli di difficoltà. Si parte da Argegno con meta intermedia o finale Claino con Osteno. O, al contrario, si percorre il tragitto dal Ceresio verso il Lario. L’anello di Ponna, senza dislivelli particolarmente impegnativi, è invece il più consigliato per chi vuole fare un piccolo giro, magari con tutta la famiglia.

Si torna alla ‘fine del mondo’ da cui tutto ha avuto inizio: le cime delle Prealpi che si sviluppano sul territorio – Monte Generoso e Sighignola, ad esempio – offrono infatti diverse possibilità agli appassionati delle ruote fat, quelle della mountain bike e del downhill, con percorsi panoramici.

Vogliamo fare sul serio? Ecco i circa 40 chilometri dell’anello di Orimento. Partenza da San Fedele, dalle mulattiere ai rifugi Prabello e Giuseppe Bruno, e poi il ritorno a San Fedele con un tratto del sentiero Belloni.

Vogliamo fare poca fatica? Per la Valle si incontrano punti di noleggio di e-bike, con guide esperte che segnalano i percorsi più adatti e consigliano i servizi e il materiale più consono alla pedalata. Che sia diretta verso un anello panoramico o verso uno dei tanti ristoranti o agriturismi, poco importa.

 

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Come raggiungere la Valle Intelvi

Da Milano, in auto, occorre percorrere l’autostrada dei Laghi A9 in direzione Como. Ultima uscita per l’Italia (Como Nord). Seguire poi la Statale Regina in direzione Menaggio sino ad Argegno. Dopo il centro del paese, svoltare a sinistra per la Valle d’Intelvi. Circa un’ora di strada.

La destinazione è altrettanto comoda da raggiungere con il treno da Milano utilizzando la linea ferroviaria Trenord direzione Como San Giovanni. Da Como, poi, è necessario prendere l’autobus di linea dalle stazioni FFSS e Ferrovie Nord.

Per maggiori informazioni sulla destinazione consultare il sito a questo link.

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