“Eh, Milano non è più quella di una volta”, vi diranno senz’altro spesso amici e conoscenti, soprattutto over 40. “Una volta a Milano c’erano dei locali che levati, oggi invece…”, vi diranno i più sedentari tra loro, quelli che di sera e di notte non escono più dagli anni ’90. I più ‘coraggiosi’ arriveranno addirittura a millantare chissà quali performance da tavolari e/o playboy, performance accadute di solito solo nella loro testa. “Non esco più perché l’atmosfera dello Shocking non c’è più da nessuna parte”, vi spiegheranno, noiosamente, citando magari al posto dello Shocking un altro locale (Il Plastic quand’era in Viale Umbria, il Borgo del Tempo Perso, etc). Quando capita, che non c’è niente da fare. Si può solo annuire e cominciare a parlare del tempo o del gossup del momento. I nostalgici non cambiano mai idea.
La realtà, in fondo dannatamente divertente, è che non mica vero niente. Chi ha scelto di uscire ancora, sa che la notte cambia sempre, ma resta sempre unica, splendente. A Milano, dopo una certa ora, le stelle splendono, nel cielo e nei locali. Eccome se splendono. Più precisamente, una certa Milano, che qui può possiamo serenamente definire da bere, mica si è estinta. Se certi party infrasettimanali come il Fidelio non esistono più, c’è una bella fila davanti all’Armani Privé. Il sound di Graziano Della Nebbia fa scatenare attrici, attori, personaggi vari e, per fortuna, anche tante party girl. Chi non entra, tanti, non può che parlar male e/o affogare nelle nostalgie.
E trovate un tavolo al Just Cavalli durante una serata di punta? Semplicemente, non si trova. Perché qui ogni notte è che come se fosse l’ultima. Bisogna scatenarsi, tra bollicine grandi formati e dj internazionali. Il Capodanno 2023 è, ancora, dedicato al Grande Gatsby, come accade da tanti anni. Oggi c’è un po’ fantasia di notte, è vero. Ma che conta? La follia cambia forma e i tavoli che contano in città sono quasi tutti qui.
C’era, nella Milano nottambula e serale di venti o trent’anni fa un posto come La Bullona, perfetta a cena e ancora più perfetta dopocena? Ovviamente no. I ristoranti deluxe con musica quasi non esistevano. Non è mica un caso che questo hot spot sia invece ormai una catena deluxe, che esporta lo stile “Milano da mangiare e ballare (bevendo)” anche a Sharm El Sheikh e al Cairo.
Riassumendo, alla faccia di restare sempre a casa, Milano ogni notte cambia pelle e le generazioni di nottambuli si avvicendano: quel che non cambia è l’esclusività e la capacità di attrarre pubblico, dopo una certa ora, da tutta la Lombardia.
Come cantava un certo Guccini per Bologna, non sono mica le osterie a chiudere: è che certa gente, fuori o dentro, è tutta morta… sia chiaro, metaforicamente parlando. E’ che non tutti possono invecchiare alla grande, facendo tardi e bevendo ottimo vino, magari champagne. Come obiettivo nella vita, per chi non tende alla santità, non è mica da scartare.
Photo Credits: PAGINA INSTAGRAM DI JUST CAVALLI
Di Lorenzo Tiezzi
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