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Marzo

Sulle tracce del Che

Sono passati più di quarant’anni dalla sua morte, eppure la forza del ricordo di Che Guevara e di quello che ha rappresentato per intere generazioni, è ancora viva. Ernesto Guevara de la Serna, per tutti solo il Che, non è solo l’emblema della Rivoluzione Cubana, ma di ogni movimento di liberazione. I cubani lo amano perché era uno di loro, uno del popolo, che con il popolo ha sofferto e lottato. Fino alla fine. Hasta la victoria siempre, patria o muerte.

IL RICORDO DI ALEIDITA – “Da bambina era l’affetto delle persone per papà che mi rammentava di essere la figlia del Che.” Di lui non ricorda il combattente, ma la tenerezza che scandiva i pochi momenti strappati alla storia e trascorsi insieme. Aleida Guevara è una donna semplice e “normale”, nonostante il cognome importante. Ha l’indimenticabile “sguardo ipnotico” di suo padre ed è fiera e risoluta come lui. A l’Havana, ci apre le porte del Centro de Estudios Che Guevara, frutto di un progetto per sostenere i bambini bisognosi.

NELLA CAPITALE – Ma se ci si addentra nelle vie del centro storico della capitale cubana, l’Habana Vieja, la presenza e il volto del Che si avverte e si ritrova ovunque. Nelle parole della gente, sulle cartoline, i dipinti, le magliette e le copertine dei libri esposti nel mercatino dei libri usati nella più antica piazza cittadina, Plaza des Armas e nel vicino Museo de la Revolución. Sui murales, insieme al volto sorridente, la sonrisa, di Camilo Cienfuegos, inseparabile amico e compagno di battaglia, accanto all’immagine di Fidel e degli altri protagonisti della Revolución. Ma l’Havana, dove entra vittorioso Fidel l’8 gennaio 1959, è solo l’ultima tappa del camino rivoluzionario.

ROTTA SU CUBA – Fallito il tentativo rivoluzionario del 26 luglio 1953 a Santiago de Cuba, il 25 novembre 1956, Fidel Castro, partendo dal Messico, guida un manipolo di 82 rivoluzionari alla volta di Cuba. Tra questi c’è anche Ernesto Guevara. Sbarcati sulla costa sud-orientale dell’Isla Grande, gli uomini di Castro vengono sorpresi e sconfitti. I 12 sopravvissuti si rifugiano sui monti della Sierra Maestra: un muro impenetrabile di verde e rocce che durante la lotta armata diventa il quartier generale di Fidel. Mentre nelle pinete odorose della Sierra del Escambray, Guevara guiderà il Secondo Fronte rivoluzionario. Oggi queste regioni sono abitate da contadini dediti all’agricoltura secondo antiche consuetudini.

IL GIORNO DELLA VITTORIA – Lungo l’Autopista Nacional si raggiunge Santa Clara, dove il Monumento al Tren Blindado ricorda i momenti decisivi della battaglia vittoriosa del 29 dicembre 1958. Sulla facciata dell’Hotel Santa Clara rendono ancora viva quella lotta i fori lasciati dai colpi tirati dai rivoluzionari contro la milizia nazionale. In Plaza de la Revolución, si spalanca il vasto Complesso monumentale a Ernesto Che Guevara, dominata dalla gigantesca statua in bronzo del Che. Sul retro, l’insieme include il Museo con documenti, ricordi, fotografie sulla vita del Comandante e il Mausoleo con le sue spoglie, vicino a quelle dei suoi compagni rivoluzionari.

  • DA SAPERE
  • FUSO
  • – 5 ore rispetto all’Italia.
  • DOCUMENTI
  • Passaporto con almeno 6 mesi di validità e visto
  • CON CHI VOLARE
  • Livingston www.lauda.it vola tutte le settimane da Milano-Malpensa.
  • DOVE DORMIRE
  • Meliá Cohiba
  • A l’Avana, è un moderno albergo in calle Paseo www.solmeliacuba.com
  • Occidental Miramar
  • Moderno, è immerso nel verde di un parco privato nell’elegante zona di Miramar www.occidental-hoteles.com
  • DOVE MANGIARE
  • El Mercurio
  • Si pasteggia all’aperto, sulla plaza San Francisco de Asis, a Avana Vecchia.
  • El Patio
  • Cucina cubana e internazionale in un elegante palazzo dell’Avana Vecchia
  • PER INFORMAZIONI
  • Ente del Turismo di Cuba www.cuba-si.it
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