Tra Costa Volpino e Pisogne, sul lago d’Iseo, proprio al confine tra le province di Bergamo e Brescia, a dicembre ’24 apre RAW bistrot. Gestito da Cristiano Calore, imprenditore che ha iniziato ad aprire locali e fare consulenze a soli 21 anni, il nuovo ristorante propone i piatti della brigata guidata dallo chef Alessandro Pilatti. Lo staff di sala è invece coordinato da Davide Filisetti. “Prima di tutto ho scelto la squadra, subito dopo lo spazio. RAW bistrot non è un progetto solo mio”, spiega Cristiano Calore, che si occupa anche di design (Spazio Industrial) e che da sempre ama trovare e coordinare talenti più che emergere.
RAW bistrot, in un ambiente elegante e rilassante (appena 50 coperti in 380 mq), propone cucina italiana basata su prodotti d’eccellenza, provenienti soprattutto dal territorio. Ecco ad esempio una reinterpretazione di un classico come la trota alla mugnaia; pasta sempre fatta in casa, costate delle migliori razze provenienti da tutto il mondo, selvaggina, e tante proposte vegetariane, in cui ogni ingrediente è protagonista.
Il menu di RAW bistrot è snello, una ventina di piatti tra antipasti, primi e secondi, che cambiano a seconda delle stagioni, ma sublima tanti palati diversi. E lo fa con un prezzo medio di 50 a persona (bevande escluse), non molti per quella che è una vera esperienza. Riassumendo il tutto in tre parole, accoglienza, sapori ed energie, sul lago d’Iseo. “I nostri piatti nascono solo da prodotti di alta qualità”, continua Cristiano Calore. “RAW bistrot vuol lasciare spazio al sapore di ogni ingrediente, esaltandone ogni percezione. L’obiettivo è sorprendere ed andare oltre l’omologazione”.
E poi c’è il servizio, che è informale ed elegante. “Avremmo potuto inserire più del doppio dei coperti, ma ho voluto all’ingresso un vero salotto in cui godersi un aperitivo prima o un drunk dopocena, comodamente seduti”, spiega il titolare.
RAW bistrot è aperto dal giovedì al sabato per cena e la domenica a pranzo e a cena. Lo staff ha quindi tre interi giorni da dedicare a sé stessi ed al riposo (lunedì, martedì e mercoledì), in controtendenza ai ritmi spesso insostenibili della ristorazione. “Lavorare in sala e in cucina è duro, bisogna sempre dare il massimo”, conclude Cristiano Calore. “Quella che proponiamo non è una rivoluzione, è semplicemente voler lavorare bene. E contemporaneamente, aver tempo fare ricerca su piatti ed accoglienza”.