28th

Maggio

Milano a 4 zampe, le regole da rispettare

Milano a 4 zampe ha le sue regole, che vanno rispettate

Milano a 4 zampe è bellissima. Ma se hai un un cane devi Rispetta le regole! Secondo Legambiente, il capoluogo lombardo detiene un vero e proprio primato, con un rapporto di oltre 1 cane ogni 11 abitanti (sono stimati 120mila cani), primato che, complice l’isolamento imposto dalla pandemia, e il conseguente desiderio di grandi e piccini di assicurarsi un fedele amico a 4 zampe, ha fatto un balzo in avanti portando la Regione Lombardia a quota 1 milione e 800mila esemplari, circa uno ogni 5 cittadini. Basta passeggiare per la città, in centro come in periferia e in tutti i parchi della metropoli, per accorgersi di quanto i milanesi amino i cani. Decidere di aprire le porte di casa a un cagnolino, tuttavia, comporta anche una serie di responsabilità, dalla registrazione obbligatoria all’Anagrafe canina alla gestione di una quotidianità scandita sì da innumerevoli piaceri, ma altresì dai doveri. Bisogna educarli, nutrirli, tolettarli, assicurarsi che non si sentano mai soli e che godano quotidianamente di momenti di gioco e di socializzazione, vaccinarli, provvedere alle cure mediche necessarie e, naturalmente, portarli a passeggio. Nel rispetto di tutti e della città. Ecco perché Palazzo Marino ha da tempo varato un Regolamento (consultabile sul sito del Comune di Milano) che disciplina il comportamento cui i proprietari di cani devono attenersi quando escono dalle mura domestiche.

319 aree cani, ma non basta. I numeri sembrano confortanti, ma l’alta densità canina della città pare esigere un maggior sforzo da parte dell’amministrazione meneghina.

Non tutti i quartieri, infatti, godono dello stesso numero di aree protette destinate ai cani di cui invece godono quartieri virtuosi come il Lorenteggio. Quest’area vanta ben 46 spazi riservati e ben recintati (qui trovate un po’ di info sul sito del Comune di Milano). Anzi, è proprio il centro città la zona più “ostile”, in termini di sicurezza, ai nostri amici a quattro zampe. Ciò dipende dall’evidente sovraffollamento, specialmente nei fine settimana soleggiati, quando ai cani dei residenti si sommano quelli degli avventori. A questo si deve sovente aggiungere il mancato rispetto delle regole di convivenza civile, un problema che sarebbe facilmente risolvibile se già nelle scuole si provvedesse ad estendere l’educazione civica al tema degli animali. Pensiamo ai quartieri dei Navigli e della Darsena, al Parco Sempione e ai Giardini Indro Montanelli, all’oasi verde di City Life o all’Idroscalo nei weekend estivi, tutte aree letteralmente prese d’assalto dai milanesi. 

L’etichetta vigente nelle aree cani. Veniamo alle regole che tutti dobbiamo rispettare

Infatti, quando portiamo i nostri animali in un’area cani per consentire loro di muoversi liberamente, di giocare e di socializzare dobbiamo semplicemente rispettare tutti. L’attività di controllo è demandata principalmente alle Guardie Ecologiche, abilitate a sanzionare i trasgressori del Regolamento d’uso delle aree cani. Ed è proprio qui, va detto, che si incappa nel primo problema, quello della quasi totale assenza di controlli (!). 

Ecco le regole per una Milano a 4 zampe

1) Lo spazio dell’area è a disposizione di tutti.

2) Prima di entrare con un cane di grossa taglia o appartenente alle razze per cui è obbligatorio il patentino “cane speciale” (alcuni molossi, lupo cecoslovacco, pastore maremmano, lupo italiano  ecc…), o comunque con un cane poco predisposto alla socialità, è bene verificare quali cani sono già presenti nell’area e valutare eventuali rischi.

3) Evitare di monopolizzare a lungo l’area per i cani quando vi si porta un cane poco predisposto alla socialità o la cui presenza possa inibire l’accesso di altri cani.

4) Se si portano giochi per il cane usarli con molta cautela, assicurandosi che non diventino un’occasione per scatenare competizioni e zuffe.

5) Bisogna sempre avere con sé il guinzaglio e assicurarsi rapidamente il cane, in caso di necessità.

6) Cani malati o in calore non devono essere portati nelle aree per i cani.

7) Bisogna sempre raccogliere le deiezioni dei cani. Lasciarle a terra non è solo sgradevole, ma è anche antigienico e può favorire la diffusione di parassiti.

8) I cani devono essere costantemente e attentamente controllati.

9) Allontanarsi tempestivamente dall’area con il cane in tutti i casi in cui non si riesce a garantirne il comportamento corretto.

10) Bisogna essere pronti a rimettergli il guinzaglio e uscire dall’area, per evitare rischi di zuffe o aggressioni alle persone presenti

11) Onde non arrecare danno o pericolo ai frequentatori delle aree per i cani, i proprietari dei cani o coloro che li hanno in custodia devono controllare che i loro animali non scavino buche. Il conduttore è responsabile di qualsiasi danno.

12) All’interno degli spazi a loro destinati, individuati mediante appositi cartelli o delimitazioni, i cani potranno essere lasciati liberi e privi di museruola, ma dovranno essere comunque sottoposti al controllo del conduttore, che dovrà prevenire eventuali danni a persone, altri animali o cose. Qualora il conduttore non riesca a controllare il corretto comportamento del cane, entrambi dovranno allontanarsi dall’area.

13) Il cane soggetto a ordinanza da parte del Dipartimento Veterinario ASL per potenziale pericolosità, non dovrà essere lasciato libero nelle aree cani, salvo quando all’interno non siano presenti altri animali.

14)  Quando l’ampiezza dell’area destinata lo consenta, gli spazi vengono destinati a cani di taglie differenti. La fruizione delle aree per i cani dovrà ispirarsi a principi di equa e rispettosa condivisione. Ecco come Milano a 4 zampe diventa realtà.

E fuori dall’area cani? Le responsabilità che fanno capo al proprietario di un cane, a cominciare dalla raccolta delle deiezioni, non cessano una volta abbandonata l’area cani, anzi.

Che si passeggi sul marciapiede, dove il cane dev’essere necessariamente condotto al guinzaglio, o che ci si rechi nei parchi, nei giardini o in qualsiasi area verde pubblica, si devono rispettare regole che molto spesso i cittadini disattendono esponendo se stessi, il proprio cane e gli altri, – siano essi cani, persone e, ahinoi, bambini – a una serie di rischi. Salvo dove specificamente tollerato (esistono aree di grandi parchi alle porte della città in cui è consentito da appositi cartelli segnaletici liberare i cani anche al di fuori dell’area riservata) il guinzaglio è obbligatorio nella lunghezza prevista dalla normativa vigente e ogni proprietario deve sempre portare con sé la museruola da usare in circostanze di rischio per persone e animali domestici o selvatici, e da esibire in occasione di eventuali controlli. Salvo deroghe, è vietato lasciare che il cane entri in un corso d’acqua o in aree naturalistiche protette, ornamentali o coltivate (indicate con appositi cartelli), così come è vietato l’utilizzo di aree verdi pubbliche per addestrare cani da caccia, da difesa o da guardia. Chi rispetta il prossimo e ama gli animali, e non esclusivamente il proprio cane, non avrà alcun problema a rispettare le regole. Tuttavia, lo sanno bene le cliniche veterinarie, le compagnie di assicurazioni e non ultima la Polizia Municipale, accade spesso che la violazione del regolamento cittadino in materia di cani produca spiacevoli, e a volte persino drammatiche, conseguenze, dalle aggressioni alle liti furiose tra proprietari di cani. Senza contare che un cane aggredito, o inutilmente esposto a una violenta zuffa, anche qualora non riportasse danni permanenti, non sarà mai più lo stesso. O che, più semplicemente, non raccogliere una deiezione con l’apposito sacchetto, può contribuire a diffondere parassiti e malattie (come la giardia, una piaga in tutta Italia) difficili da debellare. 

(Alessandro Caporiccio)

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Dopo gli studi universitari in Giurisprudenza, Alessandro Caporiccio decide di andare a vivere per conto proprio e per mantenersi affianca agli impegni come musicista il lavoro di buyer presso una grande catena di distribuzione discografica. Prima di lasciare la casa di famiglia, però, adotta un gattino tutto nero dal destino assai incerto e lo chiama Holden, come il protagonista del celebre romanzo di JD Salinger, il suo autore preferito. Scatenato, ma dolcissimo, Holden si rivela il coinquilino perfetto, ma anche un felino piuttosto originale. Le sue attività preferite sono parare la pallina come un portiere provetto, rubare gli accendini agli ospiti per poi lasciarli cadere dal balcone dell’appartamento (al sesto piano) osservandone la traiettoria nonché, in assenza del “papà”, modellare con i denti lo scatolone di cartone opportunamente posizionato nel suo angolo preferito della casa realizzando delle finestrelle dalla simmetria perfetta su tutti i lati.

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