Il Milanese è stato presentato come primo cocktail nato per l’Expo 2015 e avrebbe dovuto rappresentare una sorta di risposta meneghina al veneto / austriaco Spritz. Se l’evento a Fiera Milano ha avuto un successo assoluto, consacrando la città al centro della scena planetaria quando si tratta di eventi, stile e mille altre cose, del cocktail è difficile dire altrettanto.
Sette anni dopo l’Expo, sono davvero pochi i locali che in città o altrove che lo mettono in carta. Dispiace non poco, perché la sua ricetta originale (30 ml di Martini Rosso, 20 ml di China Martini, Ghiaccio, Soda, Menta fresca, Limone) è fresca e piacevole.
L’idea era infatti quella di proporre un cocktail dalla gradazione alcolica contenuta che mettesse insieme tutte le belle differenze di chi vive a Milano e magari arriva dall’altra parte d’Italia o del mondo. Alla creazione del cocktail aveva partecipato anche il team de Il Milanese Imbruttito, scatenato fenomeno tra social e cabaret di successo crescente anche oggi.
Ma che importa se un cocktail ha successo o no? L’importante è che sia buono. È buono pure “L’Imbruttito”, nato a Le Biciclette e anch’esso ispirato allo stesso collettivo comico. La ricetta è a base di due dei simboli alcolici di Milano, Campari e Cynar, con l’aggiunta di Lemonsoda. È proprio allettante, soprattutto per chi non ama i gusti troppo dolci, per cui anche per questo cocktail non è detta l’ultima parola. Si può provare a chiederlo, magari al bar sotto casa. Le tendenze nascono sempre in modo strano.
Chiudiamo con un altro “Milanese”, più recente. Nella nuova ricetta spicca ovviamente il superalcolico del momento, il gin. Lo propone il Rosa Grand Milano, che lo spedisce a casa anche in versione gift, da gustare in famiglia. È un cocktail a base di Gin aromatizzato allo zafferano, Vermouth Antica Formula e uno sciroppo di zucchero con una nota di burro. Visto che il futuro (anche quello dei cocktail) è incerto, l’idea giusta è gustarselo subito.
di Lorenzo Tiezzi