“Ciao, come stai? Ci facciamo un aperitivo insieme, ti va?” Da sempre, durante la settimana o nel weekend, le serate più a belle, a Milano e non solo, iniziano così. Senza fare troppi programmi, con uno spritz in mano e qualcosa da stuzzicare, relax e divertimento arrivano prima e durano di più.
Il bello è che l’abitudine che era solo milanese di dividere le ore del lavoro e dello studio con quelle dedicate al riposo da tempo con il rito dell’aperitivo è ormai arrivata in tutta Italia.
Fino alla metà degli anni ’90, a Firenze o a Roma, dopo un calice al bancone al bar, l’unica scelta era tornarsene tristemente a casa oppure andare al ristorante, a spendere spesso non poco, spezzando il ritmo del divertimento. A fare allora, e ancora oggi, la differenza è il buffet offerto ai clienti.
Tra i primi a proporre insieme a cocktail e drink qualcosa di buono da mangiare è stato Vinicio Valdo, funambolico creatore di decine di locali di successo (tra cui Roialto, Milano, Invillà, Cap St Martin, etc), ma da allora ogni locale propone aperitivi a modo solo: a buffet, con servizio, con isole o senza, con mini o maxi porzioni… a ognuno la sua scelta.
Molti oggi non amano il termine apericena, ma in realtà riassume davvero un mix informale e vincente di due momenti diversi, cena e aperitivo. A volte è proprio divertente farli insieme. Proprio come l’americano brunch, che mette insieme nel weekend pranzo e colazione, può essere l’eccezione, non la regola. Ma ogni tanto è così divertente rilassarsi.
Rispetto a qualche anno fa, tra l’altro, la qualità di ciò che i locali propongono tra banconi e buffet è notevolmente cresciuta, per cui è logico concentrarsi sul drink giusto.
Visto che la serata può essere lunga, iniziare con uno spritz leggero o una bollicina italiana sembra una buona idea. Oltre al Prosecco, un classico, c’è un mondo da scoprire: oltre al Franciacorta, di gran moda, tra gli altri, l’Alta Langa piemontese, Garda e Trento Doc non deludono mai.
E allora, che si fa stasera? Cominciamo da un bell’aperitivo, poi vediamo.
di Lorenzo Tiezzi