Ognuno sta vivendo il disgelo dei rapporti sociali a proprio modo. Chi esce sereno ma con la mascherina personalizzata, chi ancora timoroso frequenta solo la cerchia dei privilegiati congiunti, chi saltella per le vie della città con la parvenza di avere tutto sotto controllo. Rispettivamente il prudente, il timoroso, lo spavaldo. E tu come ti definiresti?
Personalmente mi colloco tra gli ancora prudenti. In vista dell’estate ho acquistato più mascherine che costumi da bagno e il disinfettante per le mani funge da vero mediatore tra i miei rapporti sociali. Esco ormai senza paura, ma provo a rispettare le buone regole di convivenza. Tuttavia spesso mi capita di avere dei vuoti di memoria, di entrare in un negozio non mascherata e a quel punto occhi legittimamente scrutatori mi riportano all’ordine. All’entrata c’è quasi sempre una guida che con decisione indica la retta via lontano dal peccato come Virgilio faceva con Dante. Insomma, mi accorgo di non essere in regola, comincio allora a cercare l’oggetto di stoffa con la stessa ansia di quando non si trova il proprio cellulare. Tolgo le cose dalla borsa modalità Mary Poppins e per miracolo eccola lì pronta per essere indossata. Che fortuna.
Esci? Ma con chi esci? Le nuove sfide alla buona educazione
Prima di accettare un invito a uscire, a volte alcuni ritengono opportuno informarsi sulle abitudini altrui. Inizia l’indagine a caccia di indizi per misurare l’affidabilità del potenziale vicino di seduta. Il risultato è la creazione di una conversazione che in altri tempi sarebbe stata surreale. Una volta le domande “Hai visto qualcuno?“, “Quanto esci?“, oppure “Chi frequenti?” sarebbero state invadenti, adesso servono a capire come l’altro si stia destreggiando dopo l’isolamento. Ad una prima analisi segue una negoziazione, cena fuori sì, magari all’aria aperta, oppure passeggiata o locale con mascherina.
La lezione di Calvino
Senza scendere nei meandri del senso poetico e letterario, vorrei solo citare le Lezioni americane di Italo Calvino. L’autore in questo libro offre sei lezioni che aveva preparato per L’Università di Harvard. Esse hanno come protagonisti dei valori specifici, in ordine: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza. Oggi la leggerezza lascia il posto alla visibilità, tutto deve essere giustamente sotto controllo, reso noto per la salute comune.
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