Il bello della diretta si è fatto goloso. E curioso. Al Teatro7 una grande vetrata espone al pubblico i mirabili vagabondaggi degli chef tra forni e fornelli, in un simpatico spettacolo scandito dal rimestare e impastare. Di cui non ne sono fruitori solo gli ospiti del ristorante, bensì anche i passanti e gli internauti, visto che una webcam manda in onda sul sito del locale le culinarie imprese degli eroi del gusto. E’ cosi che il sapore si fonde col sapere e la cucina diviene comunicazione. Oltre che ideazione di novelle sfumature per pupille e papille.
A SCUOLA DI CREATIVITA’ – Mestolo in mano, sono loro i veri protagonisti della scena: Rico Guarnieri e Claudio Colombo Severini, due giovani chef con un’indubbia marcia in più. Quella che trasforma il banale in originale. Rico, il gusto per l’estetica, ce l’ha nel sangue e vanta in curriculum la realizzazione di scenografie per alcuni film (Il paziente inglese e la Sindrome di Stendhal), film Tv, cortometraggi, spot pubblicitari e videoclip. Claudio l’amore per la gastronomia l’ha sempre avuta e l’ha trasformata saggiamente in professione, lavorando sia in Italia che in Giappone. Ora entrambi sono qui a Teatro7, pronti a sfoderare estro e passione. E a trasmetterli a chiunque abbia desiderio di imparare i trucchi e i segreti del mestiere di cuoco. Ogni martedì sera, infatti, al ristorante si fa scuola di cucina. Ma sul serio. Non così per dire. Dalle 20 alle 23, i novelli proseliti del food indossano il grembiule per cimentarsi nella preparazione di pietanze semplici ma intriganti, imparando a riconoscere i prodotti freschi e a sublimarli in delizie per il palato. Quattro le ricette a tema proposte durante le lezioni (taglio, cucina base, cucina tradizionale, pasta secca, wok, pane, pizze, focacce, formaggi, finger food, pesce e dolci) per una dozzina di alunni. Unici il divertimento e la soddisfazione. Che va ancora più in crescendo il giovedì, quando si ha la possibilità di divenire chef per una sera cucinando per gli amici e per gli altri commensali. Tanto, a supportare l’impresa c’è sempre la coppia Rico-Claudio, amici nella vita e alleati dietro alla pentola. Ma non finisce qui. Il sabato pomeriggio c’è un’ennesima sorpresa: la scuola di cucina per bambini (dai 5 ai 10 anni). Gli chef in erba si ritrovano alle prese con mattarelli, ciotole e cucchiai al fine di preparare la merenda e apprendere i principi di un’alimentazione sana ed equilibrata.
LA CENA VA IN SCENA – Oltre che un laboratorio di idee, Teatro7 è soprattutto un ristorante. Dove cenare in tutta tranquillità. Arredi minimali, legno per tavoli, panche e pavimento e tanto tanto vetro. Quello della parete trasparente della cucina a vista. Un’essenzialità che ritorna poi nel piatto, esteticamente impeccabile e piacevolmente fruibile. Ingredienti semplici e stagionali che riveriscono tradizione e fantasia, in un bilanciamento perfetto. Il menu cambia tutte le settimane mentre non muta la filosofia delle leccornie: rispetto delle materie prime in un’interpretazione capace di valorizzarne essenza e consistenza. Ecco allora la terrina di ortaggi e crescenza con salsa di carote, il tortino di farro con salsa al parmigiano, gli spaghetti con pesto e melanzane grigliate, il salmone con crema di finocchi e pomodori caramellati e la soffice bavarese ai mirtilli con spuma al limoncello. Prelibatezze abbinate a ottimi nettari, la cui selezione è curata da Luca Sarais delle Cantine Isola di Milano. Un’altra curiosità: il lunedì sera è a disposizione per cene privati o eventi aziendali.
PRANZO A SORPRESA – Se il menu serale cambia ogni settimana quello del mezzodì si diversifica tutti i giorni. A seconda della proposta del mercato e dell’ingegno dello chef (c’è anche Davide Sartori a dare una mano). Un esempio? Bignè salati alla ricotta e zucchine, tagliatelle con cipolla stufata e zucchine, rollata di vitello con verdure e una superba crema bruciata alla vaniglia (assolutamente da provare). Il prezzo? Dodici euro per due portate. incluso calice di vino, acqua e caffè. E la ricetta di una delle portate da stampare e portare a casa. Per tentare di ripeterla.