Piovono, piovono le stelle sull’Italia. Anche se non è la notte di San Lorenzo. E cadono anche su Milano e sulla terra di Lombardia. E sì, perché la scorsa settimana è stata presentata l’edizione 2009 della Guida Michelin, con tante dolci novità. E forse un a punta di amaro, visto che il divin Gualtiero non vi è più nominato. Del resto, lui lo aveva dichiarato: “nessuno mi può giudicare”. E la Rossa lo ha ascoltato. Peccato!
C’È STATA – Anzi, le stelle ci sono state. Tre, poi due e poi nessuna. Ma nei cuori dei gourmet lui sarà per sempre il Maestro Gualtiero Marchesi. Il cuoco per antonomasia. Il fautore della “cucina totale”. L’ambasciatore nel mondo del bello-puro e del buono-vero. Come dire: Marchesi è Marchesi. Punto e basta. Nonostante polemiche e diniego di stelle. “Succede, perché mi sono permesso di dire che alla mia età, con quello che ho fatto e soprattutto pensando ai giovani che iniziano il mestiere, non è giusto sottostare al ricatto dei voti. Evidentemente, se la punizione è stata così tempestiva, vuol dire che qualcosa nel sistema non funziona più. È una reazione per eccesso di difesa che nasconde la debolezza su cui vengono preparati i giudizi. Io amo il confronto e i miei clienti saranno invitati a scrivere le loro impressioni, ristabilendo un po’ di verosimiglianza tra quello che si fa e quello che si dice.”. Così la pensa lui. Ma quel che è stato è stato. E Gualtiero è stato e rimarrà un grande artista del gusto.
C’È – C’è la seconda stella per Andrea Berton del ristorante Trussardi alla Scala. Che lo scorso anno catturò la prima. Due anni, due stelle. E Milano non può che andarne fiera. E con lui sono risultati neo bistellati altri sette chef italiani: Davide Scabin, Nicola Portinari, Mauro Uliassi, Niko Romito, Anthony Genovese, Gennaro Esposito e Oliver Glowing. E le new entry? Sono tante. Tutte con una stella splendida splendente. E se sotto le guglie del Duomo brillano quella di Eros Picco e Tommaso Arrigoni di Innocenti Evasioni e quella di Gaetano Simonato di Tano passami l’olio, in Lombardia luccicano pure quella di Anteprima, a Chiuduno (Bergamo); del Mattias a Livigno; del Cantinone dello Sport di Madesimo; del Quintessenza di Moniga del Garda e del Due Colombe di Rovato, entrambi in provincia di Brescia. “Non dimenticherò mai le lascrime agli occhi di mio padre, quando ha saputo della stella“, dice commosso Stefano Cerveni del Due Colombe. “Sono felice“, continua. Ma rimane con i piedi per terra: “Il cammino viene esaltato dalla stella ma io continuerò a fare quello che faccio“.
CI SARÀ? – Lo chef Fabrizio Ferrari del Roof Garden dell’Hotel San Marco di Bergamo è tra le promesse della Rossa 2010. Noi tifiamo per lui.