Allo scoccare della mezzanotte, gli chef dei ristoranti sono come tante piccole cenerentole. Che se ne vanno dalla cucina per tornare a casina. E se la fame colpisse proprio sul tardi, magari dopo il teatro o il cinema? Non resterebbe che affidarsi ai fornelli di qualche locale che non se ne va a letto prima dell’una. Magari ordinando un bel primo piatto.
CHICCHE DA CECCO – Non è lontano dal Teatro Smeraldo. E neppure dal cinema Anteo. Il ristorante-pizzeria Da Cecco (via Solferino 34, tel. 02 6552141) è ormai un punto di riferimento per due spaghi alle 24. I giornalisti del Corriere della Sera, che sta proprio lì vicino, ben lo sanno. Come lo sanno tutti coloro che lo scelgono per qualche piattino a notte fonda, visto che la cucina chiude all’una. Cosa assaggiare? Anzitutto i vermicelli allo scoglio vestiti (ricoperti con la pasta di pane) e le linguine alla Cecco (con polpa di aragosta, pomodorini, gamberetti e aglio). Poi, quando sono in menu, gli spaghetti con vongole, bottarga e julienne di zucchine, quelli alla tarantina e quelli alla chitarra con sugo di brasato; le trenette alla Portofino (con il pesto); i tagliolini alla Brera (con ragù e burro aromatizzato); le linguine all’astice; le pappardelle al cinghiale; le pennette alla bufalina; i garganelli fumé (con speck, noci e scamorza); e gli gnocchetti con gorgonzola e trevisana.
RISOTTO IN SALOTTO – Colori caldi nella tonalità del cioccolato, poltroncine morbide e comode e un’atmosfera decisamente rilassante: il Pupurry (via Bertini 25, tel. 02 34592417) si rivela perfetto per una cenetta a tarda sera (i fuochi si spengono verso mezzanotte e mezza), assaporando un buonissimo risotto alla milanese oppure al salto, ben croccante fuori e più soffice dentro. Ma in menu non mancano altre golosità da sperimentare a colpo di rebbi. Ecco allora il risotto pere e gorgonzola, quello al radicchio e Amarone e lo sformato di risotto Milano e Taleggio su specchio di salsa bianca; la carbonara alla Giorgio (il soffritto è preparato con scalogno, lardo e guanciale); gli schiaffoni acchiappa spada; la chitarra con gamberi, pomodori Pachino e salsa al basilico; e i garganelli al ragù di cervo e scaglie di ricotta salata. Da “scarpettare” con fragrante pane fatto in casa.
CHE GIOIA! – Sapere che qui si può mangiare fino alle due. Sì, perché nella parte Lounge Café dell’Enjoy 131 (via Ludovico il Moro 131, tel. 02 36561753) si può assaggiare, in maniera informale e senza strapagare, un bel bis di primi con corredo di pane, focaccine, sorbetto e drink (birra, cocktail, bibita o calice di vino, fra cui Trebbiano d’Abruzzo e Primitivo tarantino). Invece, se si preferisce la zona ristorante, si possono scegliere piatti tipici sardi quali culurgiones con pomodoro e pecorino; fregola con arselle e scampi, con carciofi, con asparagi selvatici o con porcini alla griglia; spaghetti alla bottarga di Cabras, alle arselle e “ai tre orgasmi” (ovvero alle vongole, bottarga e ricci di mare); e malloreddu alla campidanese. Sempre alle 02.00 chiude la cucina dell’Historia (via Sanzio 10/12, tel. 02 36566937), dove optare per paccheri alla napoletana (con pomodoro, basilico e fette di mozzarella di bufala); scialatielli cozze e vongole; tagliatelle al nero di seppia con carciofi croccanti o ai porcini al colore di mirtillo. E infine, fare una capatina all’Old America (via Luigi Sacco 9, tel. 02 36561136) dove ordinare le caserecce al Nebbiolo d’Alba, gli strasci al ragù con porcini e spinaci croccanti; gli spaghetti integrali alla carbonara; i rigatoni Old America (con panna, salsiccia, pomodoro fresco e rucola); il risotto scampi e carciofi e il tortino di riso al salto con porcini. Per saziarsi senza appesantirsi.
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