Che piacciano per la loro consistenza o per gli effetti afrodisiaci in grado di donare, quando le si amano, si tratta di un amore folle e incondizionato. Sono le ostriche e la loro reputazione afrodisiaca deriva dalla forma che evoca l’organo sessuale femminile, dalla consistenza in bocca e dal modo sensuale di consumarle.
Questa volta però non ci interessa capire quanto favoriscano la produzione di testosterone ma ci concentriamo su un’occasione unica (e quasi irripetibile) in cui conoscerle: giovedì 16 novembre nel tempio milanese dei molluschi, il ristorante Pier52, verrà celebrata una serata in onore dell’ostrica con uno dei suoi massimi esponenti, David Hervé, il mito mondiale delle ostriche bretoni, medaglia d’oro per 7 anni consecutivi al Concours Général de Paris (il più importante nell’ambito).
Edi Beqja, patron del ristorante e struggente appassionato del frutto di mare, ha deciso di organizzare una data unica durante la quale celebrare l’ostrica e la passione che accomuna tanti fanatici del tema come lui.
Sarà l'unica tappa italiana del tour mondiale dell'allevatore più famoso che c’è, direttamente da Cancale in Bretagna, David Hervè porterà le sue raffinate e gustose creature per i pochi appassionati che avranno la fortuna di vivere la cena-degustazione.
Si potranno scoprire i segreti, le tecniche di allevamento e soprattutto gustare la famosa “barca” con 12 esemplari allevati per 3 anni ciascuno. Non solo, oltre all’assaggio canonico seguiranno le ricette della cucina del Pier52 per un menù dedicato: ostrica in tempura, risotto all'ostrica, tris dei mari (tonno, gambero di Mazara ed ostrica impanata), il tutto accompagnato dai vini riserva della storica cantina piemontese Coppo, anche in questo caso rappresentata direttamente dal creatore, Paolo Coppo.
Noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare il menù durante la cena valsa come “prova generale” (senza David Hervè), ma sapere che il titolare del Pier52, Edi Beqja, abbia deciso di proporla al costo di 95 euro, indurrebbe ad alzare il telefono e prenotarne una seconda però i posti a disposizione sono pochi e lasciamo che anche altri godano di una valida esperienza come questa.
“È un'emozione assoluta: un mio sogno si avvera e vorrei condividere questa grande opportunità, che è anche un percorso di cultura e conoscenza con educazione al gusto, assieme al pubblico più appassionato.
Un evento unico ma alla portata di tanti”, racconta Edi. David Hervé a Marenne d’Oléron ha la fortuna di avere 40 ettari di claire (ex saline adibite ad ospitare l’affinamento e l’ingrassamento delle ostriche) dove posiziona un numero molto limitato di esemplari per metro quadro, ottenendo risultati come quelli della Spéciale, una tipologia molto particolare tra le decine prodotte.
È stupefacente notare come cambino totalmente tra loro, per aspetto, profumo, consistenza e soprattutto in bocca dove sensazioni marine più o meno pronunciate inizialmente, si evolvono in note vegetali con retrogusti diversi fino alla nocciola, con sapidità e croccantezza molto diverse.
Questo dipende dalla densità degli allevamenti, dalle condizioni metereologiche (come nel vino) e dalla tecniche dell’ostricoltore. Hervé rappresenta la terza generazione, produce 400 tonnellate di ostriche all’anno, quantità limitata rispetto a molti competitor, puntando ad ottenere la massima qualità.