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Luglio

Lavorati a mano, non filtrati, artigianali: ecco i claim vincenti sulle etichette

Quali sono i claim con più appeal sulle confezioni dei prodotti alimentari? Ce lo svela uno studio dell’Osservatorio Immaginario

Quali sono i claim del momento e quali, al contrario, hanno perso appeal? Quali parole incise su una confezione posso essere un vero stimolo all’acquisto quando siamo al supermercato? A rispondere a questi quesiti è l’Osservatorio Immagino, annuale studio promosso da Gs1 Italy (associazione che riunisce 35 mila imprese italiane del largo consumo), che alcuni mesi fa aveva reso noto quali siano i superfood più amati dagli italiani come spiegato in questo articolo.

In crescita la pasta che riporta in etichetta ‘trafilato a bronzo’

Lo studio, effettuato sull’anno 2018, si è basato sulla rilevazione di 72.100 prodotti venduti nella grande distribuzione, di cui 2138 riportano sul pack il metodo di lavorazione. Da questo campione, dunque, è stato dimostrato che esistono oggi dei claim che, se trascritti sull’imballaggio, hanno un appeal crescente agli occhi del consumatore. Referenze food con confezioni che riportano la dicitura ‘trafilato a bronzo’ (presente su 824 tipi di pasta) hanno complessivamente registrato un aumento di vendite del 5,9% rispetto all’anno prima. Altro richiamo forte è ‘lievitazione’ nelle sue tre declinazioni (lenta, naturale e lunga), che ha permesso ai packaging che l’hanno adottata di vedere, lo scorso anno, la propria offerta salire del 5% e la domanda da parte dei clienti dei super e ipermercati incrementare del 2,9%.

La birra trascina al rialzo le vendite del segmento ‘non filtrato’

Scatto importante verso l’alto poi per la trascrizione ‘non filtrato’, il cui giro di affari ha segnato un’impennata del 47,4%. Si parla, in questo caso, di un mercato ancora piccolo (circa 75 milioni di euro), ma dinamico. A rappresentarlo è la birra che rappresenta il 53% del segmento in questione.

Buon riscontro anche per il claim ‘lavorati a mano’ che riguarda soprattutto tonno, grissini, mozzarelle, gelati e prodotti da forno. Qui c’è stata una crescita del 3,4% delle vendite, un punto percentuale a quello messo a segno dalle confezioni con su scritto ‘artigianali’ (+2,5%). Ha chiuso in parità, invece, il comparto prodotti che riportano sul proprio pack la parola ‘essiccato’.

In flessione le diciture ‘estratto a freddo’ e ‘affumicato’, mentre ‘gourmet’ si appresta a diventare un must

Tra chi ha perso potere, invece, si segnalano ‘estratto a freddo’ e ‘affumicato’. Nel primo caso (che concerne in primis le marche di olio extravergine) il passo indietro è stato del 5,3%, mentre per il secondo (salmone e formaggio) il calo è stato del 3,4%.

L’Osservatorio Immagino ha, poi, anche segnalato quelle che sono le parole magiche in divenire e che ben presto diventeranno un forte traino alla vendita. In questa categoria di outsider troviamo ‘gourmet’, ‘rustico’, ‘non raffinato’ e ‘non fritto’.

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