Oggi tutto è social, anche la pizza. Niente Facebook, Twitter, Instagram e cose di questo genere. Qui si parla di cibo vero e puro, da condividere in compagnia di amici. Sociale in quel senso quindi, che si vive in società, tra le pareti che trasudano di arte e cultura, come quelle di un museo. In questo caso la Triennale, dove nel ristorante/caffè situato al piano terreno è sbarcata la pizza d’autore.
A firmarla è Cristian Marasco, pluripremiato pizzaiolo nato a Lecco quarant’anni fa da genitori partenopei. Uno che, per intenderci, ai tempi delle elementari invece di giocare con i soldatini trascorreva pomeriggi interi a creare impasti di farina nel ristorante di famiglia. Indizio forte di quello che sarebbe poi diventato il suo lavoro da grande.
Nello spazio ristoro della Triennale, quindi, i visitatori in sosta possono da adesso scegliere la loro pizza preferita. In questa prima fase solo a pranzo, più avanti anche a cena. Il menu conta una quindicina di ricette. Per ognuna di queste la farina usata è italiana e bio e l’impasto è lasciato lievitare 48 ore prima di essere utilizzato, mentre la cottura avviene in un forno elettrico di ultima generazione che replica in buona parte la funzionalità di quello a legna.
Le materie prime sono accuratamente selezionate e di qualità. Dop e Igp lo certificano. Passando in rassegna le pizze, ne abbiamo scelte alcune. Per cominciare due grandi classici: la Margherita (10 euro) con pomodoro San Marzano, mozzarella fiordilatte, grattugiata di parmigiano e aggiunta di olio evo, e la Marinara (9 euro) ai 4 pomodori (San Marzano, Pachino, antico pomodoro napoletano e Piendolo). Ricca di ingredienti tipici è la Siciliana (10 euro) con mozzarella di bufala campana, olive, origano, basilico, capperi di Salina, alici di Cetara.
Agli amanti dei sapori forti non dispiacerà la Ricotta ‘nduia (12 euro), dove sulla pizza troneggia maestosa la tipica salsiccia calabrese di Spilinga. Per i più piccini, invece, ecco la Bambino Felice (8 euro) con wurstel di pollo e patate fritte condite con rosmarino.
Simboleggia, invece, l’amicizia tra i due popoli la 4 formaggi Italia-Francia (14 euro), la cui ricetta mette da parte la storica rivalità casearia con i cugini d’oltralpe mescolando mozzarella fiordilatte con creme fraiche d’Isigny, camembert e un erborinato naturale di Guffanti al miele di melata. Menzione finale, invece, per la GamberoRosso (16 euro), signature personale dello chef stellato Stefano Cerveni che ha scelto di avvolgere i crostacei pescati a Mazara del Vallo con stracciatella pugliese, erba cipollina e chips di patata viola.
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