Comune di Milano e Fondazione Cariplo hanno presentato Food Policy Hot Spot. Obiettivo: attuare progetti per migliorare l’intero sistema cibo
Food Policy, ovvero Milano compie un ulteriore passo in avanti nel modo della corretta e sostenibile alimentazione. E lo fa in comune accordo con il mondo delle imprese intenzionate a sviluppare l’intero sistema food, avviando progetti no-profit. Già posto in agenda dall’attuale Giunta meneghina nel 2015, prende quindi ufficialmente il via Food Policy Hot Pot. La presentazione è avvenuta il 5 febbraio a Palazzo Marino alla presenza del vice sindaco Anna Scavuzzo, dell’Assessore Cristina Tajani e di Carlo Mango, direttore area scientifica e tecnologica di Fondazione Cariplo.
Un’importante iniziativa promossa congiuntamente da Cariplo Factory e il Comune di Milano, volta a stimolare forme di innovazione sociale, tecnologica e organizzativa che rispondano concretamente a quelle politiche di food policy che la città milanese intende raggiungere. Sostenibilità, lotta allo spreco, ma anche miglioramento delle qualità dei prodotti alimentari, promozione dell’educazione legata al cibo, indicazioni per sostenere la ricerca scientifica. Sono alcune delle tematiche intorno alle quali ruoteranno le idee da consegnare per ottenere l’approvazione.
Prima fase della Food Policy: raccolta dei progetti
Il progetto segue un iter che prevede, nella fase iniziale, l’identificazione delle aziende dell’alimentare (ma non solo) dei fabbisogni di innovazione in specifiche aree. Queste aree puntano a un miglioramento della qualità dei prodotti agro alimentari, del processo produttivo e trasformativo, della distribuzione prodotti e della raccolta/gestione dei rifiuti. Un Comitato di Valutazione, entro la data indicata del 15 marzo, dovrà raccogliere tutte le proposte e selezionarne dieci. La top ten, quindi, sarà chiamata a radunarsi per partecipare a workshop collettivi per definire le aree di scouting. Dopodiché, la Fondazione Cariplo promuoverà un bando indirizzato a start up, Pmi, ricercatori. Questi dovranno entro il 2 giugno rispondere ai fabbisogni ideando una soluzione innovativa, solida e sostenibile.
Le proposte ideali alla causa daranno il via al terzo step, previsto per la fine dell’anno e denominato match making. Con questo nuovo tassello si favorirà l’incontro tra le aziende e i soggetti identificati che hanno vinto il bando. ‘’Uno degli elementi portanti del progetto è stato garantire la sua continuità da una Giunta all’altra’’. Lo specifica Carlo Mango per confermare che le idee scelte e ratificate proseguiranno, indipendentemente da eventuali cambi politici ai vertici del Comune (si vota nel 2020).
Un’opportunità per i giovani di diventare protagonisti nel settore alimentare
‘’Con questa iniziativa – ha sostenuto Cristina Tajani, Assessore alle politiche per il lavoro, attività produttive e commercio –, consentiamo ai giovani, grazie ai loro progetti d’impresa e innovative intuizioni, di confrontarsi con food policy e agroalimentare. Ambiti sempre più rilevanti per l’economia della città e della nazione’’. L’assessore ha poi svelato due progetti già pronti alla riqualificazione. Riguardano il Mercato Comunale di Piazzale Ferrara, ‘per renderlo luogo di commercio, ma anche di presidio territoriale’, e la Cascina Nosedo ‘per accogliere un numero crescente di attività d’impresa, favorendo una sana alimentazione e combattendo gli sprechi’.
A margine della presentazione del progetto Food Policy, i rappresentanti del Comune hanno annunciato che, oltre al fatto che Milano sia l’unica città ad avere una politica in tema di cibo, dallo scorso 1 di febbraio il capoluogo lombardo è entrato in Circular Economy 100, il programma di innovazione pre-competitivo creato dalla Fondazione Ellen MacArthur per facilitare lo sviluppo di nuove opportunità e una più rapida realizzazione di progetti di economia circolare.