SCENE DI ROMANZI E CARTE – Costumi in bianco e nero e luci di polvere aprono la scena sul pavimento di romanzi e poltrone di libri. Una scenografia da premio nobel cuce le trame di un testo anomalo, che sviscera il rapporto tra arte e vita ed intreccia l’indeterminatezza della realtà e del presente con le ragioni della morte. Parliamo di Terra di nessuno di Harold Pinter, in scena al Teatro Out Off fino all’11 febbraio. Due vecchi compagni di Oxford si incontrano dopo tanti anni e rievocano un passato quasi dimenticato tra un bicchiere di whisky ed uno di vodka, trascinandosi da una parte all’altra della stanza e sorreggendosi l’uno con l’altro. Magnifica l’interpretazione di Gigio Alberti e Mario Sala nell’impersonare due vite di artisti diverse: fama e successo per l’uomo in bianco e difficoltà e stenti per l’uomo in nero. Il simbolismo dei colori, il profumo di muffa e i toni drammatici sfumati dall’alcool accompagnano lo spettatore dentro la memoria.
TERRA DI NESSUNO – Poco a poco i toni e gli argomenti della conversazione si scaldano le battute serrate e minacciose portano verso il cuore ed il significato profondo dell’opera. Gli intermezzi musicali spezzano e riuniscono il senso di un testo teso a rappresentare i gesti inconsistenti e tremolanti di un ubriaco: la vita è da vivere nel presente o è speranza di un futuro o solo memoria spezzettata di un passato dimenticato ed offuscato?
L’aldilà è l’unica certezza della vita: ecco il messaggio crudo che lasciano questi attori nell’animo dello spettatore. Uno spettacolo su cui meditare dopo la chiusura del sipario per riscoprire le sensazioni di un impatto teatrale morbido e sinuoso, ma anche crudele e spietato.
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