Marco Masini si racconta a Milanodabere.it. L’uscita del suo nuovo album, l’atteso concerto all’Arena di Verona e il suo brano inedito protagonista di Sanremo
La musica unisce, crea ponti e non muri, include in un sentire comune. La musica emoziona, ti rende prossimo. Per questo motivo amplifica due grandi capacità propriamente umane: l’immaginazione e l’immedesimazione. La musica ci aiuta a capire la realtà poiché l’ascoltare è di per sé un atto relativo, ci mette sempre in relazione con qualcosa di altro da noi, ci fa immaginare e capire. Rafforza e relativizza l’io nello stesso momento. Queste peculiarità della musica, Marco Masini, da grande cantautore, le comprende bene e ne è fautore.
Il nuovo album: una passione condivisa
In occasione dei suoi trent’anni di carriera Marco Masini lancia il suo nuovo album “MASINI+1, 30TH ANNIVERSARY”, in uscita il 7 febbraio. Il 20 settembre all’ Arena di Verona lo canterà in compagnia di molti artisti che lo hanno accompagnato in questo viaggio emotivo, creativo, esperienziale. Infatti, l’album prevede quattro brani inediti tra cui il brano protagonista di Sanremo e sedici duetti con Eros Ramazzotti, Jovanotti, Fabrizio Moro, Francesco Renga, Giusy Ferreri e molti altri grandi della musica.
“La loro presenza in questo disco penso sia qualcosa di importantissimo. È stato un percorso bello perché molti dei ragazzi sono miei amici da tantissimo tempo” dichiara Marco Masini. “La cosa che mi ha dato una carica incredibile è il fatto che tutti loro si siano fidati di me per quanto riguarda l’aspetto musicale, tecnico, della produzione. È stato veloce con tutti trovare la tonalità, l’arrangiamento giusto e questo perché hanno riposto tanta stima nei miei confronti. Ognuno di loro mi ha fatto un regalo diverso come in un vero compleanno, ognuno mi ha regalato se stesso con grande amore“. Ancora, la musica che accomuna persone, grandi artisti uniti dalla voglia di diffondere arte.
Marco Masini a Sanremo con Il Confronto
Una canzone diventa memorabile quando piace e piace quando parte da una verità individuale, ma condivisibile. Forse raccontare qualcosa di vero è la chiave del successo, far trionfare una verità personale che proprio in quanto verità sarà capita da molti. Con il brano Il Confronto, Marco Masini racconta la storia di un uomo, degli uomini, “uomini che spesso scappano da loro stessi, che non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio, che hanno timore con la verità”.
Con questo brano spera di far immedesimare. Racconta il confronto con con lui stesso, con una verità spesso fuggita da lui, ma in realtà da tanti. Infatti, sono queste le sue parole: “Il Confronto non è autobiografico o meglio, non è solo autobiografico. Io ho sempre cercato di partire da storie che riguardavano me, che vivevo per arrivare a raccontare la storia di tutti. Questo l’ho sempre fatto dagli anni 90 ad oggi. Perché si parte da una cosa che hai vissuto, perché è vera, perché non te la devi inventare. Ti accorgi poi che quello che hai vissuto tu, l’hanno vissuto in tanti e te ne accorgi da quanto una canzone piace. Raccontare se stessi significa andare a capire nella società e nella realtà in cui vivi quanti altri hanno vissuto quella storia. L’autobiografia è interpretabile in molti modi”.
Ogni Sanremo è figlio del suo tempo
Correva l’anno 1990 quando un giovane Marco Masini saliva per la prima volta sul palco del Teatro Ariston di Sanremo presentando tra i giovani il brano Disperato, vincendo la categoria. Ora, dopo trent’anni, si rimette in gioco. “Io credo che ogni Sanremo sia figlio del suo tempo, nel 2004 andai a raccontare un desiderio di paternità che a quarant’anni si ha, che poi fu L’uomo volante che riscosse successo. Credo sia giusto andare a Sanremo a raccontarsi perché è una vetrina importante per mettersi a nudo, per far vedere cosa si è capito negli anni dal punto di vista umano e professionale. Ora vado a Sanremo per imparare dai giovani, credo molto nella musica italiana e in quella dei giovani”.
Nella serata speciale del Festival, giovedì 6 febbraio, Marco Masini racconta poi che è accompagnato sul palco da Arisa, interpretando Vacanze Romane. “Ho scelto Arisa perché è vera, fa della sua fragilità la sua forza”.
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