Una targa per ricordare, all’ingresso del Cinema Colosseo, in via Montenero 84, la figura di Alessandro Rimini, architetto di origini ebraiche e progettista di diversi edifici di Milano, tra cui numerosi cinema e il primo grattacielo meneghino, la “Torre Snia Viscosa”, in piazza San Babila.
La scelta del Cinema Colosseo per ricordare Alessandro Rimini, tra i tanti edifici da lui realizzati, e della data della cerimonia, tenutasi lo scorso 15 marzo, non è stata affatto casuale. Il 15 marzo del 1944 venne infatti arrestato, proprio sul cantiere del Cinema Colosseo, mentre sovrintendeva, sfidando i divieti, ai lavori di ripristino dello stabile danneggiato da uno dei numerosi bombardamenti che dalla fine del ’42 colpirono la città.
All’architetto non bastò essere stato un eroe della Grande Guerra, catturato dopo la disfatta di Caporetto e mandato ai lavori forzati nelle miniere di carbone di Munster Westfalia, da cui scappò, per essere considerato un italiano da onorare.
A seguito della promulgazione delle leggi razziali, volute dal regime fascista, e dopo l’arresto a Milano fu imprigionato con altri ebrei nel campo di Fossoli, vicino a Modena e destinato ad Auschwitz. Caricato su un treno diretto in Polonia nella stazione di Verona riuscì a fuggire fingendosi poliziotto in borghese. A piedi raggiunse Mantova dove aveva una tenuta e da lì in bicicletta tornò a Milano. In città visse con la falsa identità di Guido Lara, pittore, fino alla fine della guerra.
Dalla sua creatività la città ha ricevuto tantissimo e il Comune di Milano, su richiesta della figlia Liliana e della società Cogeram, proprietaria dell’edificio, e del Cinema Colosseo, ha approvato la collocazione della targa in sua memoria sulla facciata dell’edificio. Su di essa è scritto: “Milano ricorda Alessandro Rimini (1898 – 1976), architetto progettista del Cinema Colosseo, inaugurato l’8 aprile 1927”.
Di Antonello Leo
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