Si intitola Incontri Mancati il primo libro di Teresa Chiodo, un romanzo che lascia spazio a mille interpretazioni. A fare da quinta scenica al romanzo, la città di Milano
È una Milano magica dove un attimo prima non sai cosa potrai scoprire un attimo dopo a fare da sfondo a Incontri Mancati, il primo libro di Teresa Chiodo (qui il link). È la Milano delle location insolite, dell’ex industriale riportato a nuova vita, dei luoghi che l’autrice conosce bene e ama profondamente. Fra i Navigli, Porta Genova e Via Tortona, il quartiere Isola e il quadrilatero della moda. È lì, in questi luoghi speciali che avvengono gli incontri con gli uomini che la protagonista colleziona. Incontri che certo non sarebbero possibili in nessun altro posto del mondo. È la Milano dal cielo lattiginoso che però poi ti sorprende con squarci da clima atlantico.
Ama viaggiare, ma in qualsiasi posto ci va per non doverci tornare mai più, ci va solo per poi ritornare a Milano, una città che la rassicura da sempre, dalla prima volta in cui ci ha messo piede
Ma facciamo un passo indietro per capire chi è l’autrice, che fa della penna la propria vita. Nasce a Sondrio, ma si trasferisce a Milano per studiare. Ci resta, mette su famiglia. Entra nel tessuto “meneghino” e si integra lavorando come giornalista nel ramo della comunicazione aziendale. Poi, la fantasia e la creatività, totalmente differenti dal mood del lavoro “vero”, le fanno iniziare una sfida. Dare corpo a idee e suggestioni della Milano quotidiana basandosi su quello che vive, vede, verifica in prima persona nel tessuto degli incontri avvenuti e mancati della metropoli.
È interessante l’incipit del libro. “Le cose si rivelano per quello che sono solo quando non le perseguiamo più, quando molliamo la presa, rinunciamo all’onere di cercare la verità. A quel punto è la verità stessa che ci viene a cercare, quando ormai è troppo tardi e abbiamo imparato a chiudere gli occhi“. Il senso del romanzo è tutto qui, esplicito, stigmatico, chiaro. Il “core” della narrazione che ruota attorno alle relazioni interpersonali della protagonista, Ginevra.
“Ginevra, 40 anni, è una donna volitiva ed equilibrata. Ma forse proprio per questo la sua determinazione e forza la porta a collezionare una serie di incontri irrisolti con alcuni uomini che attraversano la sua vita – spiega l’autrice – essendo donna intelligente le sorge un turbine di domande che, spesso, restano tali. Il romanzo si svolge a Milano, la città che Ginevra adora e dove vive. Ha un matrimonio solido fino a quando (strano… n.d.r.) commette un errore.
Ginevra sta anche scrivendo un saggio che si intitola “Sull’influenza dei mestieri”. Perché è fermamente
convinta che ogni uomo che incontra sia profondamente influenzato dal suo mestiere. Un interessante
pretesto per parlare di rapporti fra persone. Ginevra incontra diversi uomini. Un fotografo per il quale posa
nel tentativo di far emergere le sfaccettature nascoste della sua personalità, che diventa suo confidente, un
pubblicitario e qualcuno che non ha nei suoi riguardi un trattamento né professionale, né umano. E un po’ si
finisce nell’imbuto della delusione sentimentale, anche quando non ve ne sarebbero i presupposti“.
Teresa Chiodo ha iniziato Incontri Mancati nel 2016, e fra varie vicissitudini (e incertezze e insicurezze, come dichiara l’autrice) la stesura ha richiesto quasi due anni e mezzo. Ha sentito la necessità di rivedere, riformare, capovolgere e rimettere assieme più volte la propria creatura. “Non è stato facile combattere l’indecisione della successione degli eventi narrati – prosegue Teresa – ma quando il dado è stato tratto e il libro in stampa, mi ha dato senso di grazia e di pace“.
È incredibile come molti uomini stiano leggendo questo libro, quasi fosse un testo di “tips” su come approcciare le Ginevra milanesi
“Avevo pensato il libro per lettrici over 30 – prosegue – ma appare attirare anche altre tipologie di lettori… (lo dice con un sorrisetto malizioso n.d.r.) forse perché ne è uscito, non a mio giudizio, un libro ironico, che fa riflettere senza essere troppo pesante”.
Il titolo Incontri mancati indica la mancanza di rapporti interpersonali nella vita reale il che offre a molti la
possibilità di riconoscersi in qualche personaggio. “Si parla di rapporti improbabili, che non funzionano, restano irrisolti. Di situazioni nelle quali si rimbalza contro muri di gomma – prosegue l’autrice – e che fanno sorgere domande. Ginevra, donna contemporanea, è cervellotica e non si dà pace. Si interroga e la sua psicologia, filtro del vissuto, diviene il punto forte del romanzo. Non si dà per vinta, non vuole arrendersi. Vuole capire fin dove può spingersi e incontra vari uomini, che però, invece che arricchirla, come si aspetterebbe, la depauperano interiormente. Alla fine si rende conto che è ciò che si possiede è importante, attraversando la tentazione, la curiosità, il desiderio di conoscere“.
Teresa Chiodo, però, non si ferma qui. Il prossimo romanzo, in pectore, sarà sempre incentrato sulle relazioni, che paiono essere il suo “chiodo” fisso e ci fanno pensare… a una percentuale di autobiografia romanzata in questo primo lavoro. Vedremo il dopo, speriamo presto. Restate sintonizzati!