Un fratello minore del “giovane Holden”: è così che molti critici letterari hanno definito James Sveck, il protagonista di Un giorno questo dolore ti sarà utile, il romanzo di Peter Cameron adattato per il grande schermo dal Roberto Faenza. Ma se il libro di J.D. Salinger è un capolavoro indiscusso, lo stesso non si può dire dell'opera di Cameron e del romanzo per immagini ad essa ispirato.
UN MONDO BORDERLINE – Sveck (Toby Regbo, giovane volto somigliante a Pierre Casiraghi) è un diciassettenne inquieto, membro di una “non-famiglia” tipicamente americana. Figlio di divorziati -lei gallerista a dir poco eccentrica, lui donnaiolo con il vizio della chirurgia estetica- ha una sorella ventitreenne alla continua ricerca di esperienze forti da raccontare in una biografia. Si intuisce presto come Sveck sia, paradossalmente, una persona ben più equilibrata di quanto sembri, come del resto sostengono la paziente life coach Lucy Liu e la saggia nonna Ellen Burstyn. Ma il giovanotto è acerbo e di disastri ne combinerà più d’uno.
LA STORIA E LO STILE – Nella pellicola ci sono tutti gli elementi del classico romanzo di formazione, al limite della prevedibilità. E lo stile? Faenza tentenna tra commedia e dramma: le inquadrature sbandano, indugiando troppo sui volti e soffermandosi fugaci sugli oggetti, spostando l’attenzione dello spettatore laddove non vi è necessità. Peccato: fedele al libro, il film avrebbe guadagnato in originalità proprio grazie a montaggio e sceneggiatura. Un giorno questo dolore ti sarà utile non sarà un’opera per cinefili accaniti ma in compenso è perfetto per un pubblico di adolescenti e preadolescenti, tanto che viene proposto in speciali proiezioni per le scuole a prezzo ridotto (infoline 800 960154). Nota di merito a Elisa, interprete e autrice di Love is requieted, title track del film. In sala dal 24 febbraio.