Ha compiuto sessant’anni ma è ancora arzillo come un giovincello. Il pulmino VolksWagen, meglio conosciuto come Bulli, ha attraversato sei decadi di storia senza che i chilometri macinati ne abbiano intaccato il fascino.
BUON COMPLEANNO BULLI! – Lo scorso 5 ottobre si è tenuta ad Hannover la festa di compleanno del mitico transporter con un raduno di fans giunti da mezzo mondo a bordo del proprio modello VolksWagen naturalmente per un week end di divertimento e ricordi da condividere. La festa è culminata l’8 ottobre con un concerto dei The Who: non poteva esserci special guest più indicata. E’ proprio la storica band inglese che nel 1968 pubblicava l’album intitolato guardacaso Magic Bus. Manca un anno a Woodstock e il mondo è sulla soglia del decennio lungo del secolo breve, gli anni Settanta, fucina di miti e mode nate da e per i giovani.
PAROLA D’ORDINE LIBERTA’ – Tema chiave della cultura giovanile è la ricerca della libertà dalle limitazioni mentali, dalle chiusure e dalle costrizioni della provincia e del bigottismo piccolo borghese. I protagonisti degli anni Settanta sono i viaggi virtuali su visioni psichedeliche e quelli reali su quattro ruote per percorrere la strada che porta alla libertà. Perfetto per trasportare fino a nove persone, ma anche ogni genere di oggetto più o meno ingombrante (e dunque bus e furgone o, per dirlo alla tedesca “lieferwagen”, ed è dalla fusione di queste parole che deriva il nomignolo Bulli), il modello VolksWagen diventa ben presto sinonimo di viaggio, ma anche il traghettatore di una generazione dalla cultura hippie degli anni Sessanta a quella più tormentata del nuovo decennio.
UN’EPOCA A BORDO – Coloratissimo, in tanti modelli, di cui qualcuno con nomi bizzarri come Henry Kissinger o Mr. Orange, con quei fari giganteschi e il muso così schiacciato da essere inesistente, Bulli portò i sogni di migliaia di giovani là fin dove volevano spingersi, a una velocità massima di 120 Km orari, con le colonne sonore che hanno fatto la storia della musica: Pink Floyd, Yes, Led Zeppelin, Genesis e gli onnipresenti Rolling Stones.
TUTTI BULLI – Come ogni buon mito, anche oggi il pulmino della casa tedesca vive oggi un’altra verde età e le testimonianze che lo provano abbondano. In pratica è il settimo protagonista di Little Miss Sunshine, il film della scorsa stagione che ha conquistato critica e pubblico, qualche anno fa Liv Tyler ci viveva dentro nella pellicola di Robert Altman La fortuna di Cookie. Compare sulla retrocopertina dell’album Miss Mondo di Ligabue e se un tempo gli stessi Who lo usavano per spostarsi da una città all’altra nei tour all’inizio della carriera, oggi c’è qualche giovane cantautore, come il milanese Tao, che lo usa come “palco” mobile per suonare in giro per Milano o l’Italia.
Il fascino di questo bus persiste perchè simbolo di un mito ancora più antico: il viaggio. E se proprio viene voglia di vivere un mito, di prendersi un nanno sabbatico e andare alla ricerca di sè stessi o di un’avventura, si sappia che in Inghilterra c’è già chi lo affitta per 900 Euro a settimana, mentre su E-Bay si trova un Bulli doc a partire da novemila Euro. Buon viaggio!