Milan e Inter hanno accettato di ridurre la superficie da usare per il piano di rifunzionalizzazione dello stadio di San Siro. Piano che prevede un distretto dello sport con pista jogging, ciclabile, palestra all’aperto, climbing, ma anche skateboard e un museo dello sport. Costo totale: 74 milioni di euro
La lunga trattativa tra Comune di Milano e i due club di calcio milanesi sembra avviarsi verso un punto di svolta e il progetto della realizzazione del nuovo stadio prende ora maggiore consistenza. Ieri nel tardo pomeriggio, infatti, l’ennesimo incontro tra le parti si è concluso con una decisione importante. I rappresentanti di Milan e Inter, il presidente rossonero Paolo Scaroni e l’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello, hanno accettato le richieste di Palazzo Marino sul fronte della volumetria da osservare nel piano di rifunzionalizzazione dell’attuale stadio e sulla messa a punto del nuovo quartiere sportivo Sports and Entertainment District.
Per il Meazza (considerato dal Times il secondo stadio più bello al mondo, leggi qua), si parla di una ‘nuova vita’ come spesso auspicato dal sindaco Giuseppe Sala. Trovare più intese permetterà allo stadio di rimanere in vita. Cosa tutt’altro che scontata, in seguito alla sentenza espressa di recente dalla Soprintendenza che aveva giudicato la ‘Scala del Calcio’ un monumento ‘privo di interesse culturale’. E quindi, paventando un triplice fischio finale per l’impianto, con una strizzata d’occhio nemmeno tanto velata alle ruspe per avviarne l’abbattimento.
Si allontana l’ipotesi di abbattimento dello stadio che sarà rifunzionalizzato utilizzando una superficie totale di 145 mila metri quadri
Torna dunque prioritaria l’attenzione sulla rifunzionalizzazione dello stadio. Progetto che intende compiersi con la costruzione di un avveniristico distretto sportivo, sul quale, appunto, ieri è stato trovato un accordo sulla volumetria totale. I due club di calcio sono ora propensi ad accettare la riduzione dello spazio da sfruttare, abbassandolo a una superficie complessiva di 145 mila metri quadri. Un’operazione che ha avuto da ieri anche un indicatore economico legato ai costi necessari per quest’opera che, si stima, si aggireranno intorno ai 74 milioni di euro.
Tornando al piano che si occupa di dare identità a un nuovo percorso sociale all’attuale San Siro, Milan e Inter con il Comune hanno delineato ulteriori sviluppi progettuali. Tra questi, il mantenimento di elementi dell’attuale impianto nel nuovo distretto, che avrà vocazione prevalentemente sportiva e di intrattenimento e sarà dunque a beneficio della cittadinanza.
Joggin, bici, skateboard e altre attività ancora: il nuovo San Siro sarà multifunzionale e rimarrà aperto 365 giorni all’anno
Interessante sapere che la struttura sarà fruibile 365 giorni all’anno e sarà dedicata prevalentemente agli sport di base. Il Comune ha parlato a tale proposito di: ”Hub culturale e innovativo per le nuove generazioni, all’avanguardia per impatto ambientale, inclusività e sostenibilità; un centro di aggregazione sicuro, aperto alle attività sociali e ricreative del quartiere’’.
Il progetto si comporrà da percorso per i runner, pista ciclabile, palestra all’aperto, ‘skateboard park‘, parete da arrampicata, zip line. A ciò si aggiungerà anche un museo dello sport. Benefici attesi anche a livello occupazionale. Rimodellare il Giuseppe Meazza permetterà di generare tra i 3000 e i 3500 posti di lavoro.
Per quanto concerne il nuovo stadio di proprietà dei due club, sono sempre in lizza i due studi di architettura (leggili qui). Per sapere quali dei due sarà scelto, si dovranno attendere i prossimi mesi. Si attende, ma non c’è ancora nessuna ufficialità, che la decisione da parte della Giunta milanese sia resa pubblica il prossimo autunno. Prima però si dovranno risolvere tutti i contrasti tre le parti. A Milan e Inter, a inizio progetto, è stato chiesto di osservare 16 condizioni per potere ottenere il placet finale da parte del Comune meneghino. Di certo, ora che l’intesa è stata raggiunta sulla dimensione della superficie da utilizzare per il distretto sportivo, il percorso verso la meta risulta meno complicato. Anche se c’è da firmare un atto di pace con i comitati di quartiere, profondamente contrari a tutto il progetto.
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